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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il sindaco di Cantù al PD: "Impossibile vietare la festa di Forza Nuova"

Il sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, risponde alle critiche e accuse giunte soprattutto dal PD riguardo l'autorizzazione concessa a Forza Nuova per organizzare al Campo solare di Cantù il raduno di estrema destra. Bizzozero dalla sua pagina...

Il sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, risponde alle critiche e accuse giunte soprattutto dal PD riguardo l'autorizzazione concessa a Forza Nuova per organizzare al Campo solare di Cantù il raduno di estrema destra. Bizzozero dalla sua pagina facebook ha spiegato con un lungo intervento le ragioni per le quali non ha potuto né voluto vietare lo svolgimento dell'evento di estrema destra. Qui di seguito il testo integrale del suo commento:

Mi limito, per ora, a precisare come stanno le cose dal punto di vista normativo.

Preciso innanzitutto che primo compito e dovere di un Sindaco è di applicare la Costituzione della nostra Repubblica, la quale in materia di libertà di pensiero e di diritto di riunione, all'articolo 21 afferma solennemente che tutti, nel nostro paese, “hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”, mentre all’articolo 17 afferma che tutti hanno inoltre il "diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi” e che “delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”. Tutto questo, ovviamente, a prescindere dalle opinioni politiche personali del Sindaco.

Inoltre, ai sensi di legge, essendo quella in oggetto una manifestazione di natura politica, l’unico obbligo da ottemperare, da parte degli organizzatori, è quello di inviare una comunicazione (almeno tre giorni prima dell'evento) alla Questura competente, alla quale spetta poi il compito di verificare l’esistenza di eventuali problemi per l’ordine pubblico.

Assodato che la Questura ha effettuato per tempo i necessari ed opportuni sopraluoghi verificando l'idoneità del luogo e che a detta della stessa Questura (nonchè della Prefettura) non sussiste AL MOMENTO alcun "comprovato" rischio per la sicurezza o l'ordine pubblico, non sarebbe lecito, da parte di alcuna autorità competente e men che meno del Sindaco, alcun diniego di autorizzazione, soprattutto in ragione del fatto che Forza Nuova è un movimento politico legalmente costituito e che partecipa normalmente alle elezioni nazionali, regionali (e a Cantù persino comunali) ed in quanto tale, va conseguentemente trattata esattamente come ogni altra forza politica legalmente costituita ed operante nel nostro paese.

Se e solo se, si verificassero "comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica", il Questore (e solo in subordine il Sindaco), potrebbe vietare la riunione.

Sorprende dunque che il coordinatore cittadino del PD sostenga che il permesso non doveva essere dato in quanto la struttura è inidonea, dal momento che la Questura (sicuramente più competente del coordinatore del PD nella valutazione delle idoneità delle strutture per manifestaziooni di questo genere) ha dichiarato la struttura adatta allo scopo.

Sorprende inoltre che il Consigliere Regionale del PD, Luca Gaffuri, parli di "disattenzione degli uffici competenti che hanno autorizzato la manifestazione" poichè nessuna disattenzione vi è stata, nè da parte degli uffici comunali nè da parte degli uffici della Questura di Como.

Sorprende doppiamente il fatto che lo stesso Consigliere Gaffuri affermi che "solleciterà Maroni a chiedere al Prefetto di bloccare la riunione": faccio notare al Consigliere Regionale che la Regione non ha alcuna competenza in materia nè alcun potere sulle Prefetture, senza considerare poi il fatto che l'eventuale divieto è di competenza del Questore e non del Prefetto.

Sorprende infine e più in generale il clamore manifestato dal PD, poichè se il PD ritiene che Forza Nuova sia un partito la cui esistenza deve essere vietata, non ha che da approvare una legge che ne vieti l'esistenza, cosa non difficile da fare per un partito che al momento è al governo del paese.

Dubito però che una tale legge potrebbe essere considerata conforme a Costituzione, ma anche in questo caso nulla vieterebbe al PD di modificare la Costituzione per introdurre un tale divieto.

Tutto questo, lo rammento, il PD deve farlo però in Parlamento e non nel Consiglio Comunale di Cantù, non essendo questo, nè tantomeno il Sindaco, dotato del potere di approvare o modificare (o disapplicare) leggi della Repubblica.

Pertanto, fino ad un'eventuale modifica della legge o della Costituzione da parte del Parlamento, il Sindaco di Cantù, al di là delle sue personali convinzioni politiche e morali, continuerà ad applicare ed a far applicare la legge e la Costituzione vigenti.

Concludo infine con una nota molto personale: alquanto singolare è la cultura democratica, o sedicente tale, di chi vorrebbe che ad esprimere il proprio pensiero fossero solo quelli che esprimono idee uguali a quelle di chi governa. A mio modesto parere la libertà è invece ed innanzitutto, libertà di chi la pensa diversamente (anche se diametralmente). Ovvio che, nel caso in cui la manifestazione del pensiero si traduca in commissione di un reato, le forze di polizia e la magistratura (ed anche in questo caso, dunque, non il sindaco) debbono intervenire come debbono fare in ogni altro caso in cui vengano commessi dei reati d'altro genere.

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