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Venerdì, 26 Aprile 2024
Elezioni comunali 2022

Piazza Roma, Ippocastano, Val Mulini: tutti in gara per uno skatepark

Fioccano suggestive soluzioni per gli skaters

Chi lo avrebbe mai detto che anche gli skaters sarebbero entrati a pieno titolo, con il loro diritti, nella contesa della campagna elettorale per l'elezione del nuovo sindaco di Como. E' quasi una corsa a trovare un sito adeguato per le loro attività. Se Alessandro Rapinese, illustrando il suo programma alla stampa, aveva ipotizzato piazza Roma, se Venneri di Civitas, alla fine di una lunga riflessione sulla questione, ha eletto allo scopo l'Ippocastano e l'area della Ticosa, anche Barbara Minghetti, candidata del centrosinistra, ha letteralmente illustrato la sua solizuone per gli skaters che attualmente occupano largo Spallino, uno skatepark all'autosilo Val Mulini.

"Un grande ringraziamento a Chiole comics, fumettista e skater comasco che, realizzando questa vignetta - ha scritto Minghetti su Facebook - è riuscito a rappresentare un progetto a cui tengo molto. La proposta, nata direttamente dai giovani skater, è quella di dare nuova vita ad uno spazio ora inultilizzato, la parte posteriore dell’autosilo val Mulini, e creare uno skatepark interamente coperto e riparato (rendendolo una perla rara del territorio). Un modo nuovo di sfruttare uno luogo con tantissime potenzialità e in cui gli skater di tutta la provincia (e non solo) possano condividere momenti di sport, aggregazione e socialità". 

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"Molti si stupiscono - aveva invece scritto Venneri - che loro abbiano occupato quel luogo con i simboli propri della loro cultura skater - sì, è una vera prorpia cultura. Sentiamo mirabolanti proclami a spot - in questo periodo di elezioni - che professano ascolto, comprensione e coprogettazione, tuttavia vedendo scarpe appese e graffiti e si indignano svelando tutta la superficialità dei tanto proclamati atti - al limite del caritatevole - di ascolto misericordioso. I linguaggi cambiano come cambia il suo significato e quello che ai più sembrano atti irrispettosi così non sono. Appendere le scarpe a un filo o, nel nostro caso a un tirante, si chiamano shoefiti (fusione delle parole shoes=scarpe e graffiti) è sono un simbolo di rispetto ma anche di protesta. La stessa protesta a rivendicare uno spazio dove possano stare, senza fare del male a nessuno, e dove possono coltivare la propria passione che - per alcuni soprendentemente - è diventata recentemente uno sport olimpico": 

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