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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Debora Serracchiani a Cantù per sostenere le donne del PD

“Quando arrivano le ragazze?”. Questo il titolo dell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio al salone ENAIP. Ospite d’onore, Debora Serracchiani, europarlamentare del PD. Naturalmente, oltre che di donne si è parlato anche di amministrative e...

“Quando arrivano le ragazze?”. Questo il titolo dell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio al salone ENAIP. Ospite d’onore, Debora Serracchiani, europarlamentare del PD. Naturalmente, oltre che di donne si è parlato anche di amministrative e del ruolo che le donne potrebbero avere qualora il PD cittadino vincesse. Serracchiani, infatti, è arrivata a Cantù per sostenere la candidatura di Antonio Pagani. Oltre a Pagani e Debora Serracchiani erano presenti anche la deputata Chiara Braga e il segretario del PD comasco Savina Marelli. Un dato è stato riportato all’attenzione della platea in sala: il 50% della lista del PD di Cantù è composto da donne. Ma questo basterà a far ottenere loro un posto di risalto? Antonio Pagani, lancia una sfida all’elettorato: “Queste donne bisogna che siano votate. Solo così potremmo cambiare le cose e costruire qualcosa di nuovo. Mettete la prossima amministrazione nella condizione di lavorare con il maggior numero di donne”.

Debora Serracchiani, invece, ha parlato soprattutto di welfare: “Io smetterei di parlare di welfare, perché è una parola che dice tutto e niente. Io vorrei parlare, piuttosto, di sistema di protezione sociale”. Questo sistema avvicinerebbe l’Italia all’Europa, oggi più che mai sentita come una realtà astratta e lontana. Serracchiani, infatti, parla di alcuni dati significativi: “ Dobbiamo accettare una rivoluzione cultura e investire sul capitale umano così come sta succedendo da alcuni anni in altri paesi del Nord Europa”. Serracchiani porta alcuni dati: “Su 27 Paesi membri, noi siamo al 26° posto in Europa per occupazione femminile. Dopo di noi, c’è solo Malta”. L’esempio che secondo Serracchiani si dovrebbe seguire, è quello danese: “In Danimarca il 74% delle donne lavorano ed è il Paese in cui si fanno più figli. Per questo dico che non basta soltanto dare incentivi, ma creare una vera e propria rivoluzione culturale”. E inoltre, sulla crisi economica e le misure adottate dal governo Monti, aggiunge: “ Se vogliamo tornare ad essere competitivi dobbiamo riuscire a fare rete, a fare comunità, sull’esempio della Germania. Dobbiamo cambiare il modo di pensare degli italiani e il primo cambiamento deve venire proprio dalle amministrative. Siamo ancora lontani dall’Europa”.

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