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Dopo il caso nidi nasce il comitato "Como a misura di famiglia": lettera aperta a Rapinese

Oltre 150 genitori: "Siamo svincolati da qualsiasi partito politico"

Oltre 150 genitori si sono riuniti in un nascente comitato denominato "Como a misura di famiglia". Il folto gruppo di mamme e papà si trova coesa dalla comune forte contrarietà alla politica del sindaco Alessandro Rapinese in merito al servizio degli asili nido. Come è noto l'8 marzo a Palazzo Cernezzi è scoppiata la bufera quando un piccolo gruppo di genitori ha chiesto di parlare con il sindaco a margine della conferenza stampa che ha tenuto per spiegare il futuro degli asili nido della città. Il primo atto del comitato è stata la stesura di una lettera aperta indirizzata a Rapinese che riceviamo e pubblichiamo qui di seguito integralmente.

Ci rivolgiamo a Voi, amministratori del Comune di Como e cittadini comaschi tutti. Siamo un gruppo di genitori comaschi, svincolati da qualsiasi partito politico, che vive con preoccupazione le scelte dell’amministrazione comunale sulla gestione degli asili, materne e in generale dei servizi rivolti ai nostri bambini, rendendo la nostra città sempre meno a misura di famiglia. Ci siamo riuniti in forma spontanea all’indomani delle decisioni comunicate dal sindaco Alessandro Rapinese l’8 marzo 2024 in merito al programma della cosiddetta razionalizzazione del servizio nidi della Città di Como e delle annunciate chiusure di diverse strutture nei quartiere della città (Passeri, Monte Olimpino e negli anni scorsi Albate).

Desideriamo contestare le argomentazioni del sindaco, ritenendole parziali e limitate. Sebbene comprendiamo l'importanza di garantire la sostenibilità economica dei servizi pubblici, siamo sinceramente preoccupati che il futuro delle famiglie venga pianificato esclusivamente in base a valutazioni economiche, trascurando i costi sociali e ambientali di tali decisioni e ignorando la necessità di contrastare il declino demografico con politiche a favore della natalità e delle famiglie. Considerare i bambini come numeri genera ricadute negative sul tessuto sociale e sulla parità di genere impattando in modo diretto la natalità e la possibilità di conciliare l’organizzazione familiare e lavorativa.

Concentrare l'offerta educativa dei nidi in poche strutture non solo aumenta il traffico e l'inquinamento durante le ore di punta, ma rappresenta anche una scelta sbagliata che penalizza i quartieri, i bambini e le famiglie, trascurando il valore insostituibile degli asili di quartiere. Chiediamo al sindaco Rapinese di rimandare la decisione sulla chiusura del Nido Magnolia per ascoltare e confrontarsi con le osservazioni di quanti vivono nel quotidiano e non a tavolino la concretezza di questo servizio. Il nascente Comitato genitori “Como a misura di famiglia”.

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