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Accorpamento Como, Varese e Lecco: tutti d'accordo tranne la Lega

Un documento condiviso per chiedere a Regione Lombardia di accorpare i tre territori provinciali di Como, Varese e Lecco, mantenendo Como come capoluogo del nuovo territorio. E' la proposta condivisa ieri da tutti i soggetti del Tavolo della...

Un documento condiviso per chiedere a Regione Lombardia di accorpare i tre territori provinciali di Como, Varese e Lecco, mantenendo Como come capoluogo del nuovo territorio. E' la proposta condivisa ieri da tutti i soggetti del Tavolo della Competitività che si è riunito a Como. Tutti – associazioni di categoria, Camera di Commercio, Comune di Como e parlamentari comaschi – tranne gli esponenti della Lega Nord: sul documento, infatti, mancano le firme degli onorevoli Nicola Molteni ed Erica Rivolta, del consigliere regionale Dario Bianchi e del commissario della Provincia di Como Leonardo Carioni (comunque impegnato nel consiglio delle autonomie locali, ndr).

I leghisti non hanno sottoscritto il documento perché più propensi a chiedere il mantenimento dello stato attuale, cioè l'autonomia della provincia comasca rispetto alle cugine vicine di casa.

La proposta condivisa dal Tavolo della Competitività, ad ogni modo, sarà portata in discussione all'assemblea del Cal (Consiglio delle autonomie locali) entro il 3 ottobre per valutarne l'accoglibilità e per poi sottoporlo alla Regione Lombardia che dovrà, a sua volta, elaborare una proposta di riorganizzazione da sottoporre al Governo. Mauro Frangi, coordinatore del Tavolo della Competitività e presidente di Confcooperative Como, ha commentato la sottoscrizione del documento come "un'occasione storica per ripensare il nostro territorio, riaggregando in modo unitario l'intera fascia prealpina. Ci sono tante ragioni per unire i tre territori, da quella storica a quella economico-sociale". Frangi ha sottolineato, poi, il forte nesso "tra Como e Lecco che condividono lo stesso lago: è impensabile che non ci sia una visione unitaria rispetto all'utilizzo di questa grande risorsa". Infine, Frangi ha espresso il timore che il territorio comasco possa essere assorbito dalla grande area metropolitana milanese, finendo magari sotto Monza. Luca Gaffuri, capogruppo del PD in regione Lombardia, e la parlamentare Chiara Braga (PD) hanno commentato positivamente il documento uscito dal Tavolo della Competitività e allo stesso tempo hanno criticato la presa di posizione della Lega: "Lascia sconcertati la posizione del commissario provinciale Carioni, che per tramite del vice-commissario dott.ssa Pagano, ha reso noto al Tavolo di aver trasmesso l'altro giorno all'UPL un documento che rivendica il diritto all'autonomia ed al mantenimento della Provincia di Como. Al di là delle discutibili motivazioni di merito, è improprio che Carioni nel suo ruolo di commissario straordinario esprima una posizione che contraddice di fatto la legge vigente, senza aver ricercato alcun confronto e condivisione con gli attori del territorio, ma esclusivamente per ragioni di opportunità politica. Una posizione del genere rischia non solo di indebolire la proposta emersa chiaramente dal Tavolo della Competitività, ma anche di consegnare ad altri livelli le decisioni che riguarderanno in maniera così rilevante il nostro territorio". Nicola Molteni difende Carioni: "Noi abbiamo chiesto che fosse portata avanti in via principale la proposta di salvaguardare l'autonomia della nostra provincia che è virtuosa, così come stanno facendo a Varese, Mantova, Sondrio e Monza. E solo in seconda battuta proporre l'accorpamento con Varese e Lecco, che pure vediamo come una buona soluzione. Purtroppo la nostra proposta non è stata presa in considerazione. Fa bene Carioni a portarla avanti, anche se forse avrebbe dovuto farlo prima e con maggiore convinzione". Intanto, proprio ieri si è anche riunito il Cal. Dalla riunione è uscita una linea d'indirizzo che sembra andare incontro alla proposta comasca. Per la ridefinizione delle Province stabilita dalla spending review del governo, il Cal proporrà alla Regione nuovi parametri, come le caratteristiche geografiche ed economico e produttive dei territori, da aggiungere a quelli dell'estensione territoriale e del numero di abitanti, attualmente previsti. Lo ha spiegato il presidente del Cal Guido Podestà: “Solo quei due parametri sono una fotografia molto ‘notarile’ della realtà e non si tiene conto delle specificità dei territori”.

Il documento sottoscritto a Como, infatti, chiede “l'accorpamento unitario del territorio pedemontano e prealpino di Como, Lecco e Varese” (con l'inclusione anche dell'attuale Provincia di Sondrio qualora questa non ottenga la deroga chiesta per salvaguardare la proprio autonomia). Dal Cal, inoltre, è uscita la condivisione che le nuove realtà territoriali che nasceranno dalla riorganizzazione delle Province siano ad elezione popolare e non vengano guidate da persone "nominate".

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