Donne cancellate, riportiamole a casa. L'archivio dell'ex Ospedale Psichiatrico San Martino di Como nelle fotografie di Gin Angri
Al Broletto fino al 18 novembre la mostra “Donne cancellate, riportiamole a casa. L'archivio dell'ex Ospedale Psichiatrico San Martino di Como nelle fotografie di Gin Angri”, a cura dell’associazione Oltre il gairdino Onlus in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e con il sostegno economico della famiglia di Giannino Brenna, di Graziano Brenna e della "Fondazione Bertolaso-Totaro-Sponga". La mostra è curata dal critico Roberto Mutti, che parteciperà all’inaugurazione.
L’iniziativa si avvale della collaborazione di Mauro Fogliaresi (scrittore-poeta socio co-fondatore dell’Associazione Oltre il giardino), di Carlo Fraticelli (Psichiatra, direttore del Dipartimento salute mentale e dipendenze dell’ASST lariana), di Gianfranco Giudice (storico - filosofo), di Manuela Serrentino (Medico - psicoterapeuta), di Fabio Cani (storico), di Fulvia Pilo (volontaria della Mongolfiera) e di tutti gli associati di Oltre il gairdino Onlus. Saranno esposte oltre 100 fotografie di Gin Angri delle cartelle cliniche (dal 1882 al 1948) dell’Ospedale Psichiatrico San Martino, oggi a Lodi in un centro Archivi.
La mostra è dedicata alle donne, in particolare a quelle ricoverate tra il 1882 e il 1948, poiché le donne furono maggiormente vittime di una istituzione nata con la finalità di custodire, separare e nascondere i soggetti più poveri, socialmente più deboli, senza cultura e senza prospettive, che erano giudicati pericolosi per sé ma soprattutto per la morale e l’ideologia della cultura dominante. Le donne in particolare, se non accettavano i modelli imposti dalla cultura maschile che le voleva sottomesse, ubbidienti, madri e mogli devote, escluse dalla cultura e dal patrimonio familiare, disposte ad accettare violenze dentro e fuori dalle famiglie, venivano ricoverate nei manicomi e lì restavano spesso fino alla morte, poiché gli strumenti messi in atto per la cura e la guarigione erano scarsi e aleatori.
Anche nei manicomi erano oggetto di vessazioni, controllo di ogni forma di autonomia, negazione di rapporti umani con l’esterno, spogliazione di identità, spesso vittime di costrizioni fisiche e violenze. Per tutta la durata della mostra si terranno eventi collaterali (conferenze, concerti ecc.), legati al tema del disagio mentale.
Lo scopo è anche quello di sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni, perché l’Archivio, testimonianza storico-sociale, oltre che scientifica, ritrovi a Como un’adeguata collocazione. Partner dell’iniziativa l’ASST Lariana. «Questa iniziativa, oltre a contribuire oggi alla sensibilizzazione su un tema delicato e importante come quello dei disturbi psichici, rappresenta un richiamo all’auspicato ritorno nella nostra città di una testimonianza della sua storia, come l’archivio dell’ex ospedale psichiatrico San Martino»
PROGRAMMA EVENTI COLLATERALI
4 Novembre ore 15.00
ArchiviAzioni poetiche (Illuminare le parole che chiamano da un archivio, voci di donne)
Caviardage
con Enrica Paternoster
10 NOVEMBRE ORE 17.00
Alberta Basaglia psicologa, Fondazione Basaglia
Da vicino nessuno è normale (come lo raccontiamo ai bambini)
11 NOVEMBRE ORE 18.00
È impossibile dipingere una donna
Video-concerto del gruppo Trammammuro
12 NOVEMBRE ORE 14.30
Visita guidata alla mostra (lezione dell’Università del tempo ritrovato)
15 NOVEMBRE ORE 14.30
Presentazione del Dizionario della salute mentale assolutamente instabile e in divenire
a cura del CPS di Cantù
17 NOVEMBRE ORE 17.00
Anna Carla Valeriano, storica, Fondazione Università di Teramo: Recluse: quando in manicomio ci finivano le donne
18 NOVEMBRE ORE 17.00
Chiusura
Concerto Senza memoria non c’è bellezza. Storie di donne smarrite con i gruppi musicali Oltre il giardino Project e Dona Flor