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Lunedì, 29 Aprile 2024
La storia / Schignano

Torna il Carnevale di Schignano, tutte le date delle storiche sfilate

Una grande festa sopra il lago di Como, unica nel suo genere

Quest’anno, con la “Pasqua bassa”, gli eventi del Carnevale di Schignano si susseguiranno a ritmo incalzante tra gennaio e inizio febbraio. Dopo  la sera del 6 gennaio, con la grande festa della Vegèta, domenica 4 febbraio va in scena la “prima” della sfilata, solitamente dedicata ai più piccoli. Una sfilata in cui oltre alle maschere tradizionali si rincorrono mascherine di ogni tipo, accompagnate da divertenti piccoli carri allegorici che ogni anno vengono improvvisati proprio per divertire i più giovani. Sabato 10 febbraio il Carnevale di Schignano fa le prove generali e strizza l’occhio a turisti, curiosi, appassionati di fotografia. Il corteo che solitamente scatta alle ore 14 dalla piazza principale di San Giovanni è l’antipasto della grande festa del martedì grasso, dove i festeggiamenti si prolungano per tutto il pomeriggio.

La grande sfilata finale, cui seguirà il rogo notturno del Carlisepp, scatterà infatti martedì 13 febbraio alle 14 circa. Il via al corteo come sempre dal centro storico di Occagno, poi la sfilata per le vie del centro paese e delle frazioni, il ritorno e una serie di prolungati brindisi a suon di musica della Fugheta che si concluderanno in tarda serata con il rogo del fantoccio del Carnevale, finalmente catturato e portato sulla catasta di legna.

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I personaggi del Carnevale di Schignano

Il Brut
Dietro antiche enigmatiche maschere scolpite a mano nel legno, catturano l’attenzione dei numerosissimi presenti con balzi, cadute e abiti che richiamano uno stile di vita umile; ricoperti da stracci, pelli di animali e pesantissimi campanacci, i Brut portano in scena il “povero”, costretto a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia. Gli abiti dimessi, spesso imbottiti di paglia, gli attrezzi contadini di una volta e le pesanti campane, compongono un costume che sovente finisce con il pesare decine di chili. 

Il Mascarun o Bell
L’andatura calma e retta, gli abiti vezzosi e colorati, i pizzi, i merletti e il pancione gonfio (il buttasc) conferiscono, invece, eleganza e un’aura di nobiltà ai Mascarun (i Beii). Accompagnati da sontuosi bastoni, ombrellini e sgargianti ventagli, i Mascarun invitano spesso i Brut, con modi risoluti, a rialzarsi.

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La Ciocia
Una sola e stridula è la voce ammessa a parlare durante i cortei del Carnevale di Schignano: quella della Ciocia, moglie-serva del Mascarun, petulante e polemica, divertente caricatura delle donne di un tempo e macchietta degna del più nobile teatro dell’arte. Tassativamente rappresentata da un uomo con il volto sporco di fuliggine, abiti tradizionali e zoccoli di legno, si aggira tra i presenti lamentandosi delle angherie del marito e coinvolgendo gli spettatori in esilaranti mini sketch.

I Sapeur e la Sigurtà
Con il volto dipinto di nero e abiti in pelle di pecora, i Sapeur, con tanto di ascia, il sabato e il martedì grasso, sono chiamati ad aprire e sorvegliare il corteo subito dietro alla Sigurtà, maschera che invece rappresenta l’autorità.

Il Carlisepp
E’ il fantoccio che rappresenta il Carnevale. Appeso nella piazza principale durante i giorni di festa, è destinato ad essere incendiato nel rogo finale del martedì grasso, non dopo aver però tentato di fuggire invano in una drammatica e rocambolesca corsa tra la folla e i vicoli.

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