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Cosmos, The Volcano Lover: ecco come sarà la nuova mostra a Villa Olmo

Un nuovo prezioso appuntamento che il prossimo anno rischia già di dover traslocare

Un nuovo appuntamento culturale è sempre un momento da celebrare anche per augurargli lunga vita. Un augurio che a Como - dove tutto sembra essere tragicamente provvisorio, avvolto in una sorta di eterna incubatrice che porta più spesso all'oblio che alla crescita - dovrebbe avere un valore ancora più importante. E in questo specifico caso, la gioia per una nuova mostra rischia infatti di rimanere strozzata in gola, perché la sua prestiogiosa sede, Villa Olmo, salvo improbabili rivoluzioni, l'anno prossimo non sarà disponibile per via dei lavori a cui sarà sottoposta. Cosmos. The Volcano Lover, una nuova mostra che nasce con l'ambizione di diventare un prezioso appuntamento d'arte annuale, sembra quindi già destinata a dover cercare una nuova casa in città dal prossimo anno, compito che appare quasi proibitivo vista anche la lunga indisponibilità dell'ex Chiesa di San Francesco.

Ragione in più per riflettere su una città che pur avendo ancora tante energie in seno, rischia sempre di disperderle a causa di una politica che ormai da lustri, lo abbiamo scritto in questo articolo, non riesce più a mettere in sicurezza né le iniziative né gli spazi in cui si svolgono. Fatte queste debite premesse, naturalmente accogliamo Cosmos con tutti gli onori del caso, con la speranza che, insieme ad esempio al Lake Como Dedign Festival, possa contribuire a rendere la città definitivamente adulta, consapevole del ruolo che le spetta e per il quale sono ancora in molti a combattere nonostante le evidenti difficoltà. 

3_Pauline Julier, Naturales Historiae Courtesy the artist

Cosmos. The Volcano Lover

Il progetto, promosso dalla Fondazione BTS Como Arte con il patrocinio del Comune di Como, in occasione delle celebrazioni del Bimillenario della nascita di Plinio, è curata da Sonia D’Alto con contributi critici di Giovanni Berera e Paolo Bolpagni, e mette in dialogo, nelle sale neoclassiche di Villa Olmo, opere di artisti contemporanei con reperti archeologici risalenti all’età romana antica - proprio per omaggiare Plinio il Vecchio, uno dei più illustri cittadini comaschi - provenienti dal Museo Civico Archeologico Paolo Giovio di Como, dal Museo di Storia Naturale di Milano e antiche stampe del Castello Sforzesco di Milano, presenti entrambi per la prima volta a Como e dalle Collezioni museali di scienze naturali del Liceo Alessandro Volta di Como. Le opere degli artisti contemporanei, allestite lungo l’intero percorso espositivo, toccheranno invece tutti i linguaggi del contemporaneo, dall’arte tessile alla videoarte, dall’installazione site specific, al collage. Cosmos, che si terrà a Villa Olmo dal 15 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024, oltre a celebrare Plinio Il Vecchio, sarà il cuore di un palinsesto di appuntamenti collaterali che spazieranno dalle scienze naturali alla storia, consoliderà importanti collaborazioni territoriali e proporrà un ricco calendario di incontri di didattica dell'arte per le scuole e le famiglie.

“La mostra - afferma Sonia D’Alto - riflette sulla figura di Plinio il Vecchio esplorando la fragilità dei saperi e attraversando cosmologie umane e non umane e riflettendo sulla secolarizzazione dei processi di esposizione e definizione della natura. Plinio, nella sua Naturalis Historia, incarna la curiositas scientifica, la volontà di divulgazione e sistematizzazione, con un particolare approfondimento delle scienze naturali; ma lo studioso è anche l’uomo che muore vittima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., mentre era impegnato in una operazione di salvataggio con delle imbarcazioni della flotta imperiale; in questo è l’uomo contemporaneo che vive la fatalità di un’epoca insediata dai fantasmi e dai mostri dell’antropocene, conseguenza delle cosmologie costruite e immaginate in maniera esclusivamente antropocentrica.

4_Lavanya Mani, Miracolous Sights, 1 - Courtesy of the artist

"L’Amante del Vulcano, da cui deriva The Volcano Lover, sottotitolo della mostra, citazione dal celebre romanzo di Susan Sontag - aggiunge Sonia D'alto - è invece un invito a una forza erotica, legata alla natura, alla morte e alla rinascita; tutto il percorso espositivo, di rimando al vulcano, raccoglie pratiche artistiche che affondano le loro ricerche in una visione non lineare della storia. Gli artisti in mostra e i prestiti di artefatti archeologici provenienti da tre musei differenti, rendono visibili le tracce messe al servizio della conoscenza ereditata e ora messa in crisi dalla natura che si ribella all’umano; nella mostra le vicende cosmologiche si invertono: quello che l’uomo ha classificato come natura esplode nella forma di devastazioni ambientali e nelle disparità sociali e gli artisti rendono giustizia a quanto rimosso, in alleanza con saperi fragili e trascurati”.

“Il Comune di Como - afferma Enrico Colombo, assessore alla Cultura del Comune di Como - accoglie Cosmos. The Volcano Lover che riporta Villa Olmo al centro dei circuiti di arte internazionali, mettendo in dialogo gli studi e l’opera di uno dei nostri più importanti concittadini, Plinio Il Vecchio con gli artisti contemporanei, in un processo di rilevante attualizzazione. Il progetto espositivo consentirà anche di “riaprire” a Villa Olmo, le porte del Museo Civico Archeologico Paolo Giovio attraverso l’esposizione di una selezione di reperti risalenti all’età pliniana delle nostre collezioni. Aspettiamo tutti, per poter condividere insieme questa importante operazione culturale per la città”.

Il percorso della mostra

Il percorso di visita alla mostra si aprirà con un grande portale in tessuto del collettivo artistico Slavs&Tatars che condurrà i visitatori nel mondo di Plinio Il Vecchio, in una sala evocativa dove i visitatori potranno ammirare gli esemplari provenienti dal Museo Civico Archeologico Paolo Giovio di Como come lucerne, balsamari, insieme ad altre importanti testimonianze coeve ai tempi di Plinio, ritrovate in tutto il territorio comasco; dal Museo di Storia Naturale di Milano, arriveranno a Como preziosi esemplari dalle proprie raccolte, così come dal Liceo Alessandro Volta di Como, mentre dal Castello Sforzesco di Milano giungerà una selezione di antiche stampe dall’archivio “Bertarelli”.  Sarà compito poi dell’artista Pauline Julier, autrice di un documentario titolato Naturales Historiae e dell’artista indiana Lavanya Mani con i suoi arazzi ispirati al Vesuvio, traghettare il visitatore nel dialogo con il mondo contemporaneo.

Mirella Bentivolgio, Moon Ument Courtesy Gramma_Epsilon Gallery, Athens

Si proseguirà, quindi, fra le opere di Jimmie Durham, presente in mostra con Smashing (Destrozando) del 2004, un prestito dalla Fondazione Antonio Ratti di Como, Mirella Bentivoglio, Mike Kelley, prestito della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Aldo Mondino, Chioma Ebimana, Maria-Tereza Alves, Rose-Marie Eggmann, Diana Policarpo, Rossella Biscotti, Petrit Halilaj. Questa un’anticipazione di alcuni fra i numerosi artisti che saranno protagonisti del progetto espositivo. Durante il periodo di apertura della mostra saranno organizzati incontri collaterali in un palinsesto idealmente dedicato a Italo Calvino, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita, già grande studioso e ammiratore di Plinio il Vecchio; uno di questi incontri si svolgerà al Museo di Storia Naturale di Milano, mentre gli altri avranno luogo a Como e spazieranno dalla scienza alla storia, alla astronomia, ispirandosi alla vasta eredità delle conoscenze pliniane. Non mancheranno le collaborazioni con importanti realtà del territorio come la Delegazione FAI di Como, l’Università degli Studi dell’Insubria; ampio spazio sarà come sempre dedicato al settore didattico con proposte per bambini, studenti, famiglie.

Il bimillenario pliniano

Nato a Como duemila anni fa (nel 23 o forse 24 d.C.), vissuto ai tempi di Nerone, Vespasiano e Tito, procuratore e poi ammiraglio imperiale, Plinio il Vecchio non fu uno scienziato né solo uno scrittore, ma un uomo d’azione con una sterminata curiosità e un’autentica fascinazione per tutti i fenomeni e le espressioni della Natura. La sua Naturalis Historia, unica, ma colossale opera giunta fino a noi, è la summa di tutte le conoscenze possibili ai tempi in cui visse, un compendio proto-enciclopedico del sapere. Plinio imparò e scrisse su tutto: dai fulmini alla storia della pittura, dagli alberi silvestri alla storia delle guerre in Germania, dall’ambra gialla all’elenco delle opere “mirabili” costruite con la pietra. Un enorme lavoro di studio e scrittura che impegnò tutti i ritagli di tempo della sua vita di homo publicus, svolto con la dedizione di chi scrive non per compiacersi della propria erudizione, né gloriarsene con i potenti, ma per consentire al popolo di elevarsi con un’educazione completa, circolare, “cosmica”.“Per numerosi secoli, l’opera di Plinio il Vecchio è stata uno dei maggiori testi di riferimento nell’intenso confronto fra Antichi e Moderni, influenzando fra i primi Petrarca, Boccaccio, Alberti, Mantegna, Verrocchio, Leonardo. Vasari, seguendo le esortazioni di Giovio, si riferì ampiamente alla lettura della Naturalis Historia per costruire l’impalcatura della sua Vite che tanta influenza ebbe nello sviluppo delle arti moderne. Grazie alle sue descrizioni dei capolavori perduti dell’Antichità, Plinio ispirò generazioni di artisti almeno fino a Cy Twombly. È per tutte queste ragioni che il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei Duemila Anni dalla Nascita di Plinio il Vecchio è particolarmente lieto della Mostra “Cosmos. The Volcano lover” che riprende attualizzandolo il secolare, indissolubile ed essenziale legame tra Plinio e l’Arte”.
Così Massimiliano Mondelli, Vice Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei Duemila Anni dalla Nascita di Plinio il Vecchio e Presidente dell’Accademia Pliniana di Como.  

La Fondazione BTS Como arte

Nasce nel febbraio 2023 come evoluzione della già Fondazione Bortolaso-Totaro-Sponga, costituita a Como nel gennaio 2018. La sua nuova direzione artistica è orientata prevalentemente ai linguaggi del contemporaneo e alle sue declinazioni multidisciplinari, con un interesse sempre vivo per le espressioni dell’arte tessile contemporanea; per il suo futuro, anche nell’idea di divenire una sorta di museo mobile per la città di Como, andando via via a esplorare luoghi inediti e inusuali alla pratica artistica con incursioni site specific, la Fondazione attiverà collaborazioni con istituzioni pubbliche e private locali, italiane e internazionali. 

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