Il Festival Como Città della Musica debutta con L'elisir d'amore
Il debutto del Festival Como Città della Musica 2022 si avvicina. Apre la programmazione estiva del Teatro Sociale di Como, come ormai da dieci anni, 200.Com Un progetto per la città, giunto all’ottava edizione. Il titolo scelto per l’opera partecipativa del Sociale è ancora una volta L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, in scena mercoledì 29 giugno, venerdì 1 e sabato 2 luglio alle ore 21.30, all’Arena del Teatro.
Questa quindicesima edizione del Festival è intitolata Prediletti dalle stelle, citazione tratta proprio da L’elisir d’amore, ma che vuole riferirsi alle stelle in maniera più ampia: dalla volta celeste e dal cielo notturno che faranno da splendida cornice ai nostri spettacoli, fino alle stelle del cinema con un richiamo a Charlie Chaplin nell’immagine e un leitmotiv cinematografico che si intreccerà nella programmazione, a partire da Elisir.
La regia dell’opera è stata affidata a Manuel Renga che ha studiato l’Arena, trasformandola appunto in “un set cinematografico che ci ricorda le ambientazioni e i personaggi di Modern times di Charlie Chaplin o di Animal crackers dei Fratelli Marx”.
Lo spettacolo è ambientato nella fabbrica che produce ricambi per automobili, parti meccaniche, olio per motori… Elisir! Scenografia e costumi come in una cartolina vintage dai toni seppia, movimenti stilizzati, azioni costruite sulla struttura musicale, luci espressioniste che generano ombre profonde, sono alcune delle caratteristiche dei film indimenticabili che ritroveremo citati nello spettacolo. I cantanti e i personaggi richiamano tante figure divertenti e malinconiche dei film muti di Charlie Chaplin, Buster Keaton, fratelli Marx ecc. Il coro è uno dei veri protagonisti di quest’opera: operai e le operaie, segretarie, dirigenti, addetti alle pulizie, che con gag fisiche e movimenti animano lo spazio dell’Arena, immaginando di essere nella fabbrica di Tempi Moderni.
Protagonisti i cantanti AsLiCo vincitori delle passate edizioni del Concorso per giovani cantanti lirici: Maria Rita Combattelli (Adina), Nico Franchini (Nemorino), Lodovico Filippo Ravizza (Belcore), Matteo Mollica (Dulcamara) e Mariia Kokareva (Giannetta).
A dirigere Orchestra 1813, coro e cantanti professionisti ci sarà la Direttrice Azzurra Steri.
Il progetto 200.Com torna, così, finalmente in scena, dopo una pausa di due anni a causa della pandemia. I coristi si stanno preparando dal mese di ottobre tutti i lunedì sera e sono in trepidante attesa del nuovo debutto.
Sostenibilità
Ritroviamo il tema Sostenibilità, nelle sue varie sfaccettature, ambientale, sociale ed economica, anche nel Festival. Una cooperazione molto importante attuata per il Festival è con la Piccola Casa Federico Ozanam, che accoglie e assiste da 90 anni bisognosi senza fissa dimora, in via prevalente uomini anziani e soli, in difficoltà economiche. Impegnata in percorsi di reinserimento sociale dei suoi ospiti, la Piccola Casa ha dato il via al progetto “Social Street Food”, una soluzione originale di formazione, inserimento lavorativo e relazione con la cittadinanza attiva. Il pubblico potrà quindi trovare in Arena l’Ape car Solidale, un servizio bar, interamente gestito da volontari Ozanam insieme ai suoi ospiti, e il ricavato ottenuto dalle vendite delle bevande verrà devoluto a nuovi progetti sociali di Ozanam.
Per quanto riguarda Elisir e il Progetto 200.Com, l’opera partecipativa di AsLiCo è ormai diventata l’elemento distintivo del Festival, un progetto unico in Italia, premiato anche col Premio Abbiati per il suo carattere innovativo di partecipazione di oltre duecento cantori non professionisti, di qualunque background culturale, senza distinzione di età, lingua o competenza, inseriti in una produzione operistica, dopo un anno di laboratori di canto corale.
Inoltre, i costumi del coro sono stati scelti tra abiti e vestiti di proprietà degli stessi coristi, che hanno accolto con entusiasmo la richiesta del regista Manuel Renga e dello scenografo e costumista Aurelio Colombo, cercando in vecchi armadi e nei bauli delle nonne, abbigliamenti appropriati in pieno stile Anni 30. Lo scopo è stato quello del riuso sostenibile, evitando così di creare da zero più di 200 costumi, con spreco di materiale e risorse, che sarebbero stati poi difficilmente riutilizzabili.