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Martedì, 19 Marzo 2024
Coronavirus Bellagio

Bellagio, un anno dopo: andata e ritorno dalla città deserta. Foto e video

Un'atmosfera surreale che lascia senza parole chi conosce la perla del Lario. Parleranno le immagini

Bellagio deserta. Serrande chiuse, tempo incerto, un'atmosfera surreale che sembra uscita da un film post apocalittico. È domenica 18 aprile 2021. C'è un prima e c'è un dopo. Il Covid ha delineato questo varco temporale. Prima della pandemia era l'altra vita.

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Dove le scalinate di Bellagio sarebbero state piene di gente e negozi aperti e turisti. Il dopo è oggi, ed è rappresentato da un luogo deserto, in tutta la sua bellezza che lo rende ancora più malinconico e dove gli unici sopravvissuti sembriamo io e il mio cane, Natalino che fotografo ossessivamente in ogni angolo che percorriamo, sul traghetto, ovunque: perchè è il solo essere vivente oltre a me. 

Queste immagini si raccontano da sole e sono state scattate per lo più da un traghetto dove gli unici passeggeri, andata e ritorno siamo sempre stati (tanto per cambiare) solo io e il mio cane. Persino lui si guardava intorno spaesato. Anche a giugno 2020 le strade erano deserte, molti negozi chiusi ma ai tempi l'aria che si respirava odorava di una dignitosa e speranzosa attesa. Qualche sorriso, nei pochi megozi aperti lo si vedeva. Oggi non abbiamo incontrato nessuno. Non una persona. Dalle 17 alle 19 circa, nel nostro tempo di permanenza nella bella Bellagio, la perla del lago non c'era anima viva. E non per modo di dire. 

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Questa atmosfera la definirei malinconia. E anche se, così dicono, hanno cominciato a pensare ad un piano di riaperture scaglionate vedere Bellagio, come tantissimi altri meravigliosi paesi affacciati sul lago di Como così, dopo un anno, toglie anche le parole.

Un anno fa scrivevamo:«Gioia e voglia di vivere e viaggiare non tornano se prima non si mette da parte la paura. Tutti devono fare la loro parte per tornare alla normalità, altrimenti pagheremo ancora un prezzo altissimo a questo virus, che oltre ad aver spezzato molte vite rischia di compromettere il futuro di troppe persone. Occorre essere prudenti ma non fobici. E ottimisti». 

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Prudenti e non fobici, giusto. L'ottimismo forse è andato un pò via. 

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