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Coronavirus Via Cesare Cantù

Aveva sfidato il dpcm, questa volta ha perso: Alberto (Arte Dolce) costretto a chiudere 3 giorni

Multati anche 4 clienti

All'interno c'erano 4 clienti che mangiavano. L'appiglio legale era quello del servizio mensa per le partite IVA, ma evidentemente agli occhi degli uomi delle forze dell'ordine e dell'ispettorato del lavoro che hanno effettuato il controllo all'Arte Dolce di via Cantù, in centro storico, c'era qualcosa di irregolare. Alberto Vetrano questa volta è stato costretto a chiudere per 3 giorni. Inoltre gli è stata elevata una multa da 280 euro. 
Alberto era stato tra i pochi che aveva sfidato le chiusure imposta dai dpcm aprendo in occasione della protesta Io Apro del 15 gennaio 2021. Quel giorno fu invitato per così dire gentilmente, sotto "minaccia" di una salata sanzione a riabbassare la serranda. Questa volta Alberto ha tentato una via diversa per resistere e continuare a lavorare: ha offerto il servizio mensa ai lavoratori con partita IVA. "Purtroppo mi è stato spiegato che non c'erano le condizioni per considerarlo realmente servizio mensa - ha spiegato Vetrano facendo un sostanziale mea culpa - perché non bisogna avere la partita IVA per poter pranzare in un bar ma bisogna essere dipendenti di un'azienda e un ente pubblico convenzionato nella cui sede non ci sia una mensa. Al momento del controllo, invece, nel mio locale c'erano anche liberi professionisti con partita IVA e quattro di loro sono stati multati con una sanzione da 280 euro".

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