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Dal lago di Como in bicicletta fino in Sicilia: il lungo e nostalgico viaggio di Aaron e del suo cane Dexter

Ritrovare se stessi attraverso la scoperta di nuove realtà e di nuovi percorsi: Aaron è partito da Dongo il 24 giugno del 2019

Aaron è partito da Dongo nel 2019 per intraprendere un viaggio: lui e la sua bicicletta, alla ricerca di un posto nel mondo dove stare bene per poi scoprire che non esiste alcun luogo stabile, non per lui. La sua vita è diventata un lungo viaggio. Prima di partire dal lago di Como lavorava come gommista e non c'è stato nessun evento traumatico che lo abbia fatto scappare. Non è una fuga quella di Aaron ma una scelta di vita.

Prima di partire aveva cominciato ad avere ansia e attacchi di panico. Il suo corpo, ancora prima della sua mente, domandava un cambiamento. E quindi il 24 giugno del 2019 è partito in sella alla sua bici. Aaron nel suo perpetuo movimento si nutre degli incontri con la gente accogliente, della gentilezza, sempre più rara nel caos delle grandi città. 

Ha attraversato Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e poi è risalito in Abruzzo dove ha trovato un lavoro in un hotel alla Maielletta. Ed è proprio qui che ha incontrato quello che diventerà il suo compagno di vita, di viaggio e di avventura: Dexter, un cane meticcio. Da quel giorno non si separeranno mai più. 

«Durante il lockdown a causa del Covid siamo rientrati alla base, sul lago di Como e io e Dexter abbiamo trascorso quel periodo in un luogo isolato. Poi, appena è stato possibile, abbiamo ripreso il nostro cammino».

La tappa successsiva dopo il lockdown è stata la Sardegna che lui e il suo fedele cane hanno percorso completamente a piedi. Una volta ritornati nel continente sono andati prima a Tollo, vicino a Chieti (dove ha anche lavorato come vendemmiatore) a riprendere la biciletta e poi il viaggio è proseguito verso sud, fino a Campobasso. Ora si trovano nella città natale di Padre Pio Pietrelcina. 

Aaron ha anche comprato un carretto dove mettere la tenda ma soprattutto Dexter. I suoi effetti personali li trasporta dentro alcuni zaini. 

(Foto poco prima dell'intervista con QuiComo) 

Foto durante intervista-2

«Abbiamo sempre incontrato persone molto ospitali. Io preferisco comunque, avendo anche Dexter con me, dormire in tenda per non arrecare disturbo nelle case, ma la gente è davvero gentile e generosa con noi. Ogni volta che trovo un lavoro come vendemmiatore o giardiniere accetto e magari la tappa si fa un pò più lunga, ma oramai ho capito che questa non è più solo un'esperienza diversa, questo viaggio è diventato la mia vita. Il mio modo per essere felice.»

Gli attacchi di panico e l'ansia sono spariti. «Vivere con Dexter, il mio cane, è come vivere nell'immediato. I cani non ti fanno mai sentire solo e non vedono le cose negative, il loro atteggiamento ispira felicità. Io ora vivo degli stimoli che mi danno le cose, i panorami, la gente, i colori, la natura».

La famiglia di Aaron a Dongo 

Ma cosa ne pensa la sua famiglia a Dongo?

«Loro hanno capito che sono contento e sono felici per me. Ci sentiamo tutti i giorni, mi appoggiano in questa scelta un pò anticonvenzionale ma per loro la cosa importante è che io stia bene. Questo è il vero amore.»

Un giorno Aaron tornerà sul nostro lago, andrà dalla sua famiglia a Dongo ma poi, come tuti gli esseri che si sentono di passaggio, come un viandante riprenderà la sua strada con Dexter. 

Per farvi capire il cuore puro di Aaron e il suo spirito nostalgico, nel senso più poetico del termine, vi riportiamo uno dei suoi pensieri scritto sulla sua pagina Facebook pochi giorni fa (qui il link Facebook, questa invece la pagina Instagram

«Riparto da Castiglione con in corpo la gioia generata dalla spontanea accoglienza ricevuta da chiunque io abbia incontrato in paese. L'incontro con adolescenti del luogo incuriositi dalla mia scelta di vita genera discorsi molto interessanti, per il loro futuro e anche il mio. Dina che si preoccupa come una madre facendo sì che non mi manchi nulla. Belli, i rapporti umani. Alleggeriscono l'Esistenza.

 La meta di questa avventura è anche questa, incrociare anime e scambiarsi quel che viene naturale scambiare.

Che siano cose materiali o semplicemente sorrisi e pensieri. E poi ci sono i rapporti della mia cara bicicletta. Questi rapporti alleggeriscono la dura salita (o almeno ci provano) che mi porta a Trivento,nel Molise.

E anche qui vengo accolto come uno di loro, come uno di noi, come un umano.

Abbandono così l'Abruzzo con la convinzione che i confini sono solo immaginari e che le persone sono meravigliose ovunque. Viva la Vita, Grazie».

Buon viaggio Aaron e Dexter, vi aspettiamo sul lago di Como. Un giorno arriverete per andare a trovare la vostra famiglia e gli amici. Un viaggio ha davvero senso solo se si ha un posto in cui tornare. 

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