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Esselunga al centro di una polemica: cosa è successo

Tutto è partito da un tweet, ma l'ironia non è stata colta da tutti

Voleva essere una parodia, un messaggio ironico ma evidentemente le persone, la maggior parte, hanno preso tutto sul serio. È così che Esselunga è piombata al centro di una polemica su Twitter. Il motivo? Un tweet di un account parodia che tacciava di omofobia una vecchia campagna pubblicitaria della catena di supermercati in cui c'era un ortaggio, un finocchio, travestito da Pinocchio.

Tutto è iniziato nella mattinata del 31 maggio quando tal Frampagna Campesco (un profilo parodia) che ha twittato l'immagine della vecchia campagna commentandola con queste parole: "Siamo nel 2022, siamo in Italia; questo dovrebbe voler dire il trovarsi in un luogo civile. E invece no. Dopo l’affossamento del ddl Zan, ora le bustine omofobe distribuite da catene con rimandi fallici nel logo. A me? Fa schifo?". Inutile dire che il cinguettio ha subito fatto il giro di internet.

In pochi hanno colto e sottolineato la natura ironica delle frasi; non sono poche, invece, le persone che hanno preso sul serio le parole e hanno commentato in maniera piccata e tanti hanno difeso Esselunga cercando di spiegare che non esisteva alcu aspetto omofobo nella campagna marketing della nota catena di supermercati. Comunque il risultato è stato che la società fondata da Bernardo Caprotti si è trovata inutilmente coinvolta in una polemica che sta infiammando i social (l'hashtag è entrato in tendenza).

L'azienda per il momento non è intervenuta sul tema, lo ha fatto, invece Giuseppe Caprotti figlio dello storico fondatore della catena di supermercati. Sempre attraverso un tweet Caprotti Jr ha spiegato che l'immagine è frutto di una campagna pubblicitaria nata a metà anni Novanta dalla penna di Armando Testa; campagna curata proprio dall'ufficio marketing che aveva creato su "investitura paterna".

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