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Sergio Gaddi si candida alle regionali: "Porto con me cultura, coerenza e competenza"

L'annuncio ufficiale sulla sua pagina Facebook

Per l'annuncio ufficiale sulla sua pagina Facebook Sergio Gaddi ha scelto una foto del 2012, scattata durante l'allestimento della sua nona e ultima grande mostra di Villa Olmo (dedicata a Brueghel). Il più berlusconiano dei comaschi si candida alle prossime elezioni regionali della Lombardia e lo fa incentrando la sua campagna elettorale su alcuni aspetti che più lo caratterizzano e lo hanno caratterizzato nel suo lungo percorso politico che lo ha portato a essere prima presidente del consiglio comunale di Como, poi assessore alla Cultura per due mandati (dal 2002 al 2012) e infine consigliere di minoranza. Innanzitutto la sua idea di cultura, intesa da sempre come risorsa - non solo intellettuale ma anche economica - di un territorio. Poi quella che potremmo definire una vera e propria "fede" in Berlusconi e in Forza Italia. Infine, la competenza.

Dopo avere concluso la sua permanenza all'assessorato alla Cultura di Como, Gaddi ha lavorato come curatore per grandi e importanti mostre d'arte internazionali. Ha messo a frutto, appunto, la competenza che ha maturato nel corso di nove anni di grandi mostre a Villa Olmo e si è ritagliato un ruolo di primo piano nel mondo dell'arte con frequenti interventi su emittenti nazionali e firmando la curatela di mostre a Tokio, Parigi, New York, Tel Aviv, Seoul, Madrid, Dubai, San Pietroburgo, Milano, Roma, Torino, Napoli e in molte altre città italiane.

"Oggi, dopo una lunga pausa dalla politica - annuncia Gaddi - ho pensato di candidarmi come consigliere alla regione Lombardia. E il motivo è semplice: più giro e più mi accorgo che le città e i territori più attraenti e dove si vive meglio sono quelli che danno più attenzione alla cultura. Che poi, ovviamente, non vuol dire pensare solo alle mostre, ai concerti, ai libri, all’arte e agli spettacoli. Ma vuol dire avere la mente aperta per cogliere il potere straordinario della bellezza che si manifesta (e a volte si nasconde) ovunque, perché i valori estetici e culturali non sono concetti teorici o astratti, ma strumenti di civiltà e di lavoro utili a tutti noi, qualunque sia la nostra attività. Sono mattoni vivi di creatività, di ispirazione e di passione, per costruire benessere e ricchezza in qualsiasi settore".

Ma come detto la carta della "cultura" non è l'unica che Gaddi si gioca in questa campagna elettorale. "Per cercare di descrivermi in estrema sintesi, ho scelto 3 parole che mi porterò dietro per questo mese di campagna elettorale: cultura (che è la base fondamentale di tutto il mio percorso), coerenza (sono nato forzista e non abbandono la bandiera se il vento gira) e competenza (che mi ha permesso di fare dignitosamente le cose che ho fatto)".

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