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Pedaggio e secondo lotto della tangenziale di Como: le verità dei 5 Stelle in Regione

Proposta alternativa per raggiungere Lecco: elettrificazione della linea ferroviaria

Il secondo lotto della tangenziale di Como - 8 chilometri in direzione di Lecco - non si farà mai. È ormai una certezza. A spiegarlo bene è stato il consigliere regionale Raffaele Erba del Movimento 5 Stelle in conferenza stampa convocata a Como con il consigliere comunale pentastellato Fabio Aleotti. 

Addio al secondo lotto

"La sostenibilità economica non è possibile, ormai è chiaro, come emerso a inizio ottobre nella seduta congiunta delle commissione 1 e 5". Questa in estrema sintesi la spiegazione di Erba che è sceso più nel dettaglio spiegando che "800 milioni per realizzare 8 chilometri di infrastruttura richiederebbe un pedaggio eccessivo" che non renderebbe conveniente percorrere la nuova ipotetica tratta.
Inoltre, cosa da non sottovalutare, da nessuna parte era contemplata l'effettiva realizzazione del secondo lotto. Negli accordi tra il gestore Pedemontana e il concessionario Cal si prevedeva solo la progettazione, niente più.

Pedaggio per sempre

Per quanto riguarda il pedaggio del primo lotto anche in questo caso dal Pirellone le notizie non sono buone. Sulla gratuità è stata praticamente messa la pietra tombale. "Lale tangenziali di Como e Varese - ha spiegato Erba - perdono insieme 700mila euro rispetto all'obbiettivo del pareggio di bilanco. La tangenziale di Como porta introiti per 2 milioni all'anno. Quindi la gratuità dovrebbe contemplare quanto meno la possibilità di ricavare da altre fonti i 2 milioni di euro".

L'alternativa: treni miglioriper Lecco

Il consigliere regionale Erba ha poi spiegato la proposta alternativa alla realizzazione dell'infrastruttura viaria rappresentata dal secondo lotto della tangenziale di Como. Per raggiungere il territorio lecchese si potrebbe pensare "a migliorare i collegamenti ferroviari, a partire dall'elettrificazione della linea Como-Lecco che richiederebbe un investimento di soli 6 milioni di euro circa". A sostegno della proposta alternativa basata sul miglioramento dei trasporti pubblici Erba e Aleotti hanno illustrato i dati di un sondaggio effettuato su circa 20mila pendolari che ogni giorno attraversano il confine con la Svizzera: il 60 per cento ha dichiarato che eviterebbe volentieri di prendere l'auto se i trasporti pubblici fossero più efficienti.

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