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Elezioni comunali 2022

Voto del 12 giugno: Minghetti, Molteni e Rapinese, una poltrona per tre

Quattro domande ai candidati più accreditati per il ballottaggio a Como

Senza scomodare i sondaggi, che spesso sono fallaci, è difficile essere smentiti sul fatto che solo tre degli otto candidati sindaco di Como, abbiano concrete speranze di superare quella soglia del 20% necessaria per arrivare al ballottaggio. Dato ormai per assodato anche il fatto che nessuno dei contendenti in lizza ce la farà a conquistare Palazzo Cernezzi al primo turno, gli accreditati a superare l'ostacolo del 12 giugno sono appunto tre: Barbara Minghetti del centrosinistra, Giordano Molteni del centrodestra e il solitario Alessandro Rapinese con la sua lista civica. Due di loro andranno quasi certamente al secondo e decisivo turno del 26 giugno. A tutti e tre abbiamo fatto quattro domande prima della chiusura della campagna elettorale. 

Barbara Minghetti

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Qual è il suo bilancio della campagna elettorale che si chiude domani.
Abbiamo presentato un progetto per la città con metodo, analisi, studio, squadra e obiettivi. Un lavoro fatto in questi mesi con tutti i candidati della nostra coalizione. Un lavoro complesso per arrivare a un programma condiviso e realizzabile. In questo cammino era necessario ascoltare tutti, ed è stata quindi una campagna elettorale impegnativa ma anche di grande arricchimento. Alla fine sono molto contenta, ci ho messo passione, determinazione e anche cuore.

Ha un sassolino che si vuole togliere dalle scarpe?
Sono abituata alla competizione, un po' meno ai retropensieri e alle cattiverie. Mi ha sorpreso che in questa campagna elettorale non siano emerse spesso le ragioni per cui votare un candidato o un altro. Credo che si debba ripensare anche questa fase, ricreando il giusto clima di fiducia tra politica e cittadini, ripartendo dalla partecipazione e dal coinvolgimento. 

Perché votare Minghetti?
Perché siamo una squadra di persone che hanno dimostrato di avere la volontà di rendere davvero migliore la città per i comaschi, ma anche in grado di generare una visione a lungo termine per la Como del futuro.  

Un'ultima promessa alla città nel caso venisse eletta. 
Il programma è stato studiato in ogni singola parola, realizzarlo è il mio primo impegno. Ma certamente ho ben chiara l'urgenza di creare un ufficio per i bandi, la pianificazione e la programmazione, E infine voglio assolutamente aprire uno spazio culturale per i giovani. 

Giordano Molteni

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Qual è il suo bilancio della campagna elettorale che si chiude domani.
E' stata estremamente impegnativa ma anche molto istruttiva. Quando mi è stato proposto di candidarmi, confesso che un po' di preoccupazione mi è arrivata addosso. Ma nel giro di poche settimane sono entrato in tutte le problematiche della città e in base anche alle mie suggestioni ho verificato quali sono gli ambiti su cui costruire il futuro di Como: cultura, turismo, sport, giovani, istruzione. Mi sono sentito coinvolto grazie all'incontro con le persone, farle stare meglio è da sempre la mia motivazione più grande. 

Ha un sassolino che si vuole togliere dalle scarpe?
In campagna elettorale succede che ci siano momenti di tensione. Però c'è stato un episodio assai sgradevole quando Giuseppe Guzzetti allo Yacht Club ha dato degli scemi ai manifestanti del centrodestra. Non sono scemi e non lo sono nemmeno io, che mai mi sarei permesso di esprimermi con quei toni. Credo di essere una persona pacata e magari anche intelligente, che a una certa età si è messa in gioco per la città.

Perché votare Molteni?
Per la mia esperienza che voglio mettere a disposizione dei cittadini. Ho iniziato a fare politica da ragazzino e ho fatto il sindaco a Lipomo per molti anni. Nel tempo ho acquisito le capacità e gli strumenti necessari per affrontare anche questa grande sfida.  

Un'ultima promessa alla città nel caso venisse eletto. 
Sono due le cose che voglio promettere: il decoro e la sicurezza, che vanno di pari passo, per restituire ai comaschi il senso di appartenenza al territorio. Poi un piano per le emergenze sociali: casa, giovani, disabilità. 

Alessandro Rapinese

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Qual è il suo bilancio della campagna elettorale che si chiude domani.
E' stata esaltante, sto capendo che finalmente i miei concittadini hanno voglia di cambiare. In questi mesi di campagna elettorale i miei 31 candidati consiglieri mi hanno valorizzato e completato. Sono particolarmente felice della qualità della mia squadra e non vedo l'ora che possa mostrare le sue capacità ai comaschi.

Ha un sassolino che si vuole togliere dalle scarpe?
In 18 anni di Palazzo Cernezzi ne ho collezionati molti ma non ho tempo per le vendette o le ripicche. Ho solo la voglia di mettermi al lavoro per la nostra città. 

Perché votare Rapinese?
Perché sono indubbiamente il candidato con più esperienza, quello con più competenza e anche l'unico pronto a risolvere subito i problemi dei cittadini comaschi.

Un'ultima promessa alla città nel caso venisse eletto. 
Che tra 5 anni saranno orgogliosi della loro Como e si saranno nuovamente innamorati della politica, che è una cosa bellissima: ciò che non funziona sono i partiti.

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