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Elezioni comunali 2022

Boom Minghetti, sprint Rapinese, crollo Lega: ma a Como vince il caos ai seggi

Due sezioni da ricontare e voto congelato, ma incombe l'ipotesi ricorso

Nonostante la grande astensione, nonostante il grande caos ai seggi, che tiene sospeso ancora il risultato di due sezioni (Acquanera e via Cuzzi), dal primo giro di queste elezioni comunali, che il prossimo 26 giugno decreteranno il successore di Mario Landriscina, qualche elemento politico emerge comunque chiaramente.

Il primo è la vittoria di Barbara Minghetti. Una vittoria netta che è certamente di coalizione, con l'ottimo risultato del Pd (20,37%), ma anche molto personale. Un exploit che è andato oltre le più rosee previsioni arrivando a sfiorare il 40%. Un tesoretto che porterà il centrosinistra al ballottaggio con un capitale di voti decisamente considerevole.

Il secondo, comunque vadano gli eventuali ricorsi che già incombono sul voto, è il risultato di Rapinese, il quale, in base ai dati ancora congelati, andrebbe al ballottaggio con Barbara Minghetti. La sua lista, che al momento - al netto delle due sezioni mancanti ma dove, seppure non ufficialmente, risulterebbe più votato di Molteni - si assesta al 27,3%, è stata ampiamente la più votata a Como. Quel 5% in più rispetto al 2017 che gli dovrebbe permettere, il condizionale a questo punto è ancora obbligatorio, di lasciare a casa Giordano Molteni e il centrodestra. Un perfomance comunque enorme, ma che se confermata diventerebbe politicamente clamorosa.

Alessandro Rapinese-3

E qui veniamo al terzo elemento politico, ovvero la disfatta della Lega (6,66%), il principale indiziato della probabile esclusione del centrodestra dal ballottaggio, visto che Fratelli d'Italia porta a casa un onesto 12,68% e che pure Forza Italia con l'8,54% ha fatto meglio del Carroccio. In questo senso le due sezioni attualmente mancanti ed eventuali ricorsi successivi non cambieranno le percentuali. 

L'ultima inevitabile considerazione arriva dal resto dei candidati sindaci a Como, dove si segnala in particolare il grande insuccesso di Adria Bartolich rimasta sotto il 4%: le due liste che l'hanno sostenuta, Il Bene Comune e Civitas, hanno raccolto rispettivamente solo l'1,80% e l'1,70%. Tutti gli altri nomi in lizza, Aleotti, Matrale, Graziani e Adduc, non arrivano insieme nemmeno al 3%, avendo incassato ognuno di loro risultati sotto la soglia dell'1%.

Va però detto che i 213 voti di Graziani, e quell'altra manciata di voti che magari arriveranno dalle due sezioni di Acquanera e via Cuzzi, sono proprio quelli che potrebbero mancare a Molteni per superare Rapinese. Verde é Popolare si era infatti sfilato dalla coalizione del centrodestra non ritenendo soddisfatte le proprie richieste, decidendo così di correre in solitaria con un altro candidato sindaco, l'ex capo dei Vigili di Como Vincenzo Graziani.

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