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Como Acqua, dubbi sui bilanci delle società che devono fondersi

Como, Cantù ed Erba chiedono verifiche a campione prima dell'assemblea dei soci

"L'acqua non si tocca, la nostra intenzione è sempre stata quella di mantenere la gestione pubblica". Lo ha ribadito una volta di più il sindaco Mario Landriscina nel corso della conferenza stampa che si è svolta alle 13 di giovedì 9 novembre 2017 nella sala giunta di Palazzo Cernezzi. Con il sindaco di Como hanno partecipato anche il sindaco di Erba, Veronica Airoldi, e il sindaco di Cantù, Edgardo Arosio. Sono questi tre dei Comuni della provincia di Como che si sono opposti temporaneamente alla fusione delle dodici società che gestiscono il servizio idrico integrato nelle varie zone del territorio comasco. La fusione per incorporazione nella società unica Como Acqua è l'obiettivo di un percorso intrapreso due anni fa su decisione dell'assemblea dei sindaci comaschi.

Sebbene l'opposizione del Comune di Como, e con lui di Erba, Cantù e pochi altri, sia stata al centro di accese battagli politiche in queste ultime settimane, le questioni sul tavolo sarebbero meramente tecniche, come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, Alessandro Fermi, intervenuto nella conferenza per spiegare alcuni nodi cruciali. Uno in particolare: si tratta delle perizie sui bilanci 2016 delle società che devono confluire per incorporazione in Como Acqua.
"Quelle perizie non sono mai state verificate - ha spiegato Fermi - e per questo, con senso di responsabilità, abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di effettuare tali verifiche in vista dell'assemblea dei soci di Como Acqua che si terrà il 15 novembre".

Ovviamente il tempo stringe, per questo motivo, ha spiegato inoltre Fermi, "verrà svolta una verifica a campione sul bilancio di una sola delle dodici società. Se tale verifica avrà esito positivo si procederà con la fusione, in caso contrario sarà opportuno verificare tutte le dodici società".
Ad ogni modo in conferenza è stato affermato che "non è vero, come detto da alcuni, che se non dovesse essere approvata la fusione il 15 novembre non ci sarà più tempo e che il servizio idrico dovrà essere appaltato con un bando di gara. Il tempo per concludere il processo di fusione scade il 30 settembre 2018 e non si escludono possibilità di proroga".

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