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ArtUp presenta i ritratti di Adriano Caverzasio

I lavori in lockdown degli artisti comaschi con il commento di Luigi Cavadini

I musei sono chiusi, così come le pinacoteche e le gallerie private. Un momento difficile anche per l'arte. Tuttavia, quella che stiamo vivendo è una stagione ricca di narrazione e di momenti solitari che possono anche essere stimolanti. Gli artisti, che proprio attraverso le loro opere elaborano emozioni, non hanno mai smesso di lavorare e di essere ispirati, ognuno con la propria sensibilità, dalla pandemia. Così abbiamo pensato di offrire loro un momento in cui otresi raccontare attraverso le loro opere. Ragion per cui - anche grazie alla collaborazione con Luigi Cavadini - QuiComo ha inaugurato nei giorni scorsi la galleria virtuale di "ArtUp" con Earthless di Marco Vido

Una personale riservata di volta in volta  a tutti gli artisti comaschi e ticinesi che in questi mesi di pandemia non hanno potuto esporre le loro opere. Unica condizione, che i dipinti, le sculture e le fotografie, non siano precedenti al marzo del 2020 e che le opere siano accompagnate dal racconto dei loro autori. Proseguiamo quindi con un secondo artista che lavora in città.

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Adriano Caverzasio, racconta ritratti

In questa sua personale per ArtUp ci presenta i ritratti di Costantin Brancusi,  Jannis Kounellis, Joseph Beuys, Alexander Calder, Ico Parisi, Gillo Dorfles, Antonio Ratti, Mario Radice, Carla Porta Musa e Antonio Spallino. 

A marzo è arrivato questo “virus”, che, trovandoci impreparati, ha travolto tutti con la sua aggressività. Ha seminato ovunque sofferenza e dolore e, per contrastarlo, molte delle nostre libertà e abitudini sono state sospese. Tutto quanto era lecito prima, è diventato di colpo vietato. Per me ha comportato il non poter andare a dipingere nel mio studio. Confesso che l’obbligo di rimanere in casa l’ho vissuto come un carcerato innocente. Dal principio ho riempito le giornate riordinando i miei libri, rimasti per troppo tempo accatastati o infilati alla rinfusa nelle librerie. Finito questo lavoro, ho provato a disegnare con quel poco di materiale che avevo in casa, solo carta e matite, ma senza però grande soddisfazione.

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Poi una mattina, approfittando di un uscita per andare al supermercato, ho deviato fino al mio laboratorio, ho preso pennelli, colori, tele e tutto il necessario per attrezzare il terrazzo coperto di casa a piccolo atelier. Il clima era particolarmente mite e lavorare all’aperto è stato piacevole, ho potuto così riprendere di nuovo ciò che stavo facendo, ovvero, una serie di piccoli ritratti di personaggi a me cari che, negli anni, hanno accompagnato e arricchito la mia vita. Di colpo mi son sentito di nuovo libero.

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Nella mia mostra “Visioni Arbitrarie” del 2017 a San Pietro in Atrio, in una sezione, ho esposto una serie di ritratti a figura intera di sette artisti che in sintesi hanno rappresentato il 900: Picasso, Duchamp, Giacometti, O’Keef, Schifano, Warrol e Keith Haring.  Nel 2018, ci lascia Gille Dorfles  e a lui ho subito dedicato un doppio ritratto. Ho deciso poi di proseguire con alcune personalità che ho conosciuto da vicino e  che hanno dato risalto a Como: Antonio Spallino, grande sindaco e fine intellettuale, gli artisti Mario Radice e Ico Parisi, la scrittrice Carla Porta Musa e Antonio Ratti,  industriale tessile e grande appassionato d’arte. Senza dimenticare  naturalmente anche alcuni amici cari.

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Il commento di Lugi Cavadini

Il lavoro di Caverzasio dedicato negli anni recenti ai ritratti è particolarmente intenso. Il gesto pittorico è deciso, i volti scanditi con segni rapidi, eppure studiati. In tutti è il dettaglio degli occhi a focalizzare l’attenzione di chi guarda. Qui si concentra l’impegno dell’artista che va oltre la superficie, che cerca di raccontare più di quanto un’immagine possa trasmettere. E così gli occhi diventano veramente “lo specchio dell’anima”, si fanno luminosi o opachi per rendere trasparente il pensiero e l’umanità di ciascuno. Occhi che sorridono, occhi che si guardano dentro, occhi pieni di orgoglio, occhi che conquistano… L’uomo visto da fuori ma da cui traspare il senso della vita.

Un passo in più nella storia di questo artista il cui lungo percorso ha toccato – o forse sarebbe meglio dire sondato – vari temi fra i quali sono memorabili le interpretazioni degli edifici razionalisti della nostra città.

Per maggiori informazioni sulle opere, contattare direttamente l'artista al seguente indirizzo mail: info@adrianocaverzasio.com

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