rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024

Maurizio Pratelli

Collaboratore

Ave, Cesare: ti salutano i Giardini a lago

La bruttezza diffusa senza regole

Immaginate tutto questo a Venezia, oppure a Firenze o nella stessa Roma. Città d'arte, certamente più nobili di Como. La quale, tuttavia, anche in questa zona vanta uno dei patrimoni Razionalisti più importanti al mondo. Non solo, il lago di Como rimane una delle mete più amate e fotografate al mondo. Eppure continuiamo a ragionare, soprattutto in città, come se non fossimo nel capoluogo del Lario ma a Vanzaghello di Ballanzate (nome di fantasia). Altrimenti non si spiegherebbe la ragione per cui si debba ospitare proprio lì, ai Giardini a lago, una sagra di tale pochezza (per non dire bruttezza). Come se già non bastasse la storica Fiera di Pasqua lungo viale Varese.

E in una città che ha messo alle porte la Città dei Balocchi, questa sagra della porchetta appare quantomeno stonata. Crediamo che Como debba offrire di più, non solo per ragioni estetiche, e saper dire di no; lo stesso sindaco, Alessandro Rapinese, interpellato sulla questione, non si è detto affatto contrario a una selezione un po' più nobile degli eventi gastronomici. 

Soprattutto quando i Giardini a lago avranno un vestito decisamente più elegante e il nuovo lungolago verrà definitivamente completato, sarà forse il caso che qualcuno si occupi di non macchiarli d'unto facendo delle scelte più coerenti al paesaggio che ospita certi eventi. Anche imparando a prevenire l'avanzare del brutto sul bello. Per non abituarsi passivamente alla sciatteria diffusa ovunque nell'aria. Con tutto il suo "profumo" di fritto intorno al Colosseo gonfiabile. 

Ave, Cesare: ti salutano i Giardini a lago

QuiComo è in caricamento