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Coronavirus, report di ottobre: nel Comasco più colpita la fascia tra i 25 e i 49 anni

Ats Insubria spiega i numeri per rendere la situazione più chiara: il 29 ottobre il 39% dei positivi erano giovani adulti

Non solo numeri. Ats Insubria, che comprende il territorio di Como e di Varese, tramite un report che riguarda il mese di ottobre 2020, prova a spiegare l'andamento dell'epidemia non solo con una serie di cifre ma con delle spiegazioni. Ecco, punto per punto, le considerazioni sul mese di ottobre.

Tamponi della settimana 22-28 ottobre

Si rileva una quantità di tamponi eseguiti in ATS Insubria (2,4 ogni 100 abitanti) simile a quella eseguita in Lombardia (2,4 ogni 100 abitanti). La percentuale di tamponi positivi è maggiore in ATS (22,3%) che in Lombardia (19,1%), più in provincia di Varese (23,9%) che di Como (19,2%). Questo dato evidenzia che l’attuale situazione epidemiologica coinvolge maggiormente le province di Milano, Monza – Brianza e Varese, limitrofe all’area milanese che il Comasco.

Età

La maggior parte dei casi del 29/10/20 colpisce la fascia d’età di 25-49 anni, sia in Lombardia (37%) che nelle province di Varese (32%) e Como (39%).

Tamponi: confronto ottobre – aprile

Osservando i dati di aprile e ottobre, si osserva che oggi si eseguono più tamponi, nella misura di circa 3,2 volte in più in ATS e di circa 2,5 volte in più in Lombardia: l’incremento maggiore in ATS (rispetto alla regione) è legato alla minore circolazione del virus in primavera rispetto alla Lombardia, particolarmente colpita all’epoca in province come Lodi, Cremona, Bergamo e Brescia.

Questo si vede dai dati d’incidenza dei nuovi positivi: in aprile era 2,74 ogni 1.000 abitanti in ATS e 3,22 in Lombardia; in ottobre è rispettivamente 6,71 e 6,31, con 7,65 in provincia di Varese e 5,30 in provincia di Como. Si ricorda che la quantità di positivi dipende
non solo dalla quantità di tamponi eseguiti (capacità di ricerca attiva), ma anche dalla quantità dei nuovi casi (effettiva circolazione del virus), soprattutto se questi sono sintomatici e costituiscono l’innesco di catene di contact tracing.

Percentuale di tamponi positivi ed andamento dell’epidemia

La percentuale di tamponi positivi ha sfiorato il 20% in provincia di Varese, quando il picco primaverile era circa il 40%. All’epoca si eseguivano circa 70-80 tamponi/die, mentre oggi si arriva a circa 2.400/die. Nel picco primaverile c’erano ad esempio in provincia di Varese circa 35 nuovi casi (23 marzo); il 29 ottobre se ne sono registrati invece 920. La proporzione di tamponi positivi resta più bassa rispetto alla primavera scorsa, ma i casi asintomatici allora erano in bassissima quantità.

Nuovi casi e guariti

Dall’inizio dell’epidemia, si sono registrati in ATS Insubria 16.774 casi, di cui 6.917 (41,2%) sono attualmente positivi e 8.543 (51,2%) risultano guariti. Gli attualmente positivi, che sono il serbatoio da cui si sviluppano i focolai epidemici, sono in crescita.

Scuole 

Circa 10.000 gli alunni in quarantena al 25 ottobre in ATS, raddoppiati rispetto alla settimana precedente. Corrispondono a circa il
5% della popolazione scolastica (6% in provincia di Varese, 4% in provincia di Como).

La percentuale di alunni in quarantena più alta, 7%, si riscontra nella scuola secondaria di secondo grado. Raffrontando il dato con quello regionale si sottolinea la grande collaborazione sviluppata con i dirigenti scolastici ed i referenti Covid e la capacità di ATS di mettere rapidamente in quarantena la popolazione scolastica a seguito della segnalazione di casi positivi.

Considerazioni finali

Nella popolazione dell’ATS si identifica una quota di positivi al test molecolare più alta che in Lombardia, con un impatto notevole dell’epidemia. Rispetto alla primavera scorsa tale percentuale è più bassa ma i casi giornalieri identificati sono molto di più. Nella
popolazione in età scolare la percentuale di positivi non appare superiore a quella della popolazione generale, verosimilmente per la presenza di un maggior numero di asintomatici. La popolazione anziana, quella più sensibile alle sequele peggiori della malattia, attualmente è meno colpita come numeri assoluti rispetto a quella giovane adulta.

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