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Como, 23 decessi in un mese alla casa di riposo "Le Camelie"

Il presidente di Ca' d'Industria: "Non c'è un riscontro concreto con il coronavirus, ma stiamo facendo tamponi a ospiti e dipendenti"

Non ci sono riscontri effettivi con il coronavirus, ma il dato dei decessi nella della Rsa "Le Camelie" della Ca' d'Industria di Como non può non destare l'attenzione, per non dire la preoccupazione, dei dipendenti e dei famigliari degli ospiti delle struttura. Dal mese di marzo ad oggi alle Camelie sono morti 23 anziani, vale a dire circa il 20 per cento delle 120 persone ospitate (altri tre decessi sono stati registrati alla vicina Villa Celesia). "E' un dato sicuramente superiore alla media - ha spiegato il presidente di Ca' d'Industria, Gianmarco Beccalli - ma non possiamo sapere con certezza quanti siano stati contagiati dal coronavirus, poiché non sono stati effettuati tamponi su queste persone".
Beccalli ha, però, precisato che "sono state seguite tutte le disposizioni di legge", e ha inoltre spiegato che "fino a pochi giorni noi non potevamo  disporre l'esame del tampone". Adesso, invece, le cose sono cambiate: "L'Ats sta eseguendo i tamponi sui dipendenti, a partire da coloro che erano in malattia e che adesso devono rientrare al lavoro, così da sapere se siano effettivamente guariti e avere la garanzia che non siano più contagiosi".
E per quanto riguarda gli ospiti? "Fin dall'inizio di questa emergenza - ha detto Beccalli - stiamo operando per garantire la loro tutela, per esempio allontanando dagli ospiti sani coloro che presentano sintomi che possano fare sospettare un contagio. Inoltre, adesso, ci è stata data anche la possibilità di ordinare autonomamente l'esame del tampone proprio su quegli ospiti che presentano sintomi".

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