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Domenica, 28 Aprile 2024
Coronavirus

Lombardia, nuova ordinanza: intere province in arancione "scuro"

Como al momento non rientra nelle zone che verranno toccate dall'ordinanza. Moratti: "Sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche"

L'ordinanza che, come annunciato da Letizia Moratti (vicepresidente della Regione) sarà firmata oggi 23 febbraio, ha l'obiettivo di agire in maniera preventiva e circoscritta per evitare di fermare le attività  nelle zone che non sono interessate da un aumento di contagi e nello stesso tempo agire in maniera specifica e tempestiva nelle zone più ad alto rischio a causa dell'accelerazione dei contagi. In Lombardia arrivano le zone arancione "rafforzato".

Chiusura delle scuole elementari, dell'infanzia e dei nidi. Divieto di recarsi presso le seconde case, utilizzo dello smart working obbligatorio nei casi in cui è possibile. Oltre a obbligo a indossare mascherine chirurgiche sui mezzi pubblici e chiusura delle attività universitarie in presenza.

E una nuova rimodulazione del programma di vaccinazioni mantenendo quelle per gli 'over 80' e per le categorie inserite nella 'Fase 1 bis'. E uso della strategia vaccinale come strumento di contenimento della diffusione concentrandosi sui comuni più critici.

Sono queste le nuove misure di contenimento del virus previste dall'ordinanza che il presidente di Regione Lombardia emanerà oggi per tutta la provincia di Brescia e nei Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo) e Soncino (in provincia di Cremona) inserite in una zona Arancione 'rafforzata'.

"La decisione è stata presa dopo aver consultato la nostra Commissione dati, composta dai rappresentanti del mondo scientifico e in accordo con il Ministero". Lo ha riferito nell'Aula del Consiglio regionale la vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti che ha anche aggiunto:

"Inoltre abbiamo deciso - ha continuato - una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario del contenimento del contagio in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un'eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere maggiore disponibilità del vaccino che ad oggi è misura scarsa".

"Regione Lombardia - ha sottolineato Moratti - sta attuando un'attenta sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche, anche a causa delle varianti che si stanno diffondendo con rapidità. La strategia viene messa in campo al fine di consentire, allo stesso tempo, a quelle aree non interessate da un'accelerazione del contagio, di proseguire le normali attività".

"Verranno infine concentrate nei limiti del possibile e delle linee guida del Ministero - ha concluso la vicepresidente - le attività di vaccinazione in particolare partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali"

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