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Dpcm 18 ottobre, tutte le nuove misure decise da Conte

Il premier illustra in una conferenza stampa da Palazzo Chigi il provvedimento: attività di ristorazione chiuse alle 24 e limite di sei persone al tavolo

Nuova apparizione del premier Conte per chidere, ancora, sacrifici agli italiani già provati da 8 mesi di infinita emergenza sanitaria. 

Conte spiega che con il nuovo Dpcm tutte le attività di ristorazione sono consentite dalle 5 a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli. Altrimenti la somministrazione è permessa fino alle 18, mentre le consegne a domicilio e l'asporto sono consentiti fino a mezzanotte. Si potrà stare al massimo sei persone per tavolo e i locali dovranno affliggere il numero massimo di persone che possono entrare. Nelle sale gioco e scommesse l'apertura sarà limitata alle 21.

Le attività scolastiche continueranno in presenza, ma per le scuole secondarie di secondo grado verranno favorite modalità più flessibili dell'organizzazione dell'attività didattica, con l'ingresso alle 9 e se possibile turni pomeridiani. Le stesse regole valgono per le università. 

Sono vietate le sagre ma non le manifestazioni, sono sospese le attività congressuali mentre nella pubblica amministrazione le riunioni si svolgono a distanza. Si potrà fare ricorso allo smart working, mentre per le palestre si attenderà una settimana per verificare il rispetto dei protocolli di sicurezza: per ora l'attività sportiva non viene sospesa, almeno fino alla settimana prossima. Il governo, annuncia Conte, si impegna a ristorare i danni economici degli imprenditori. 

"In questi mesi abbiamo lavorato intensamente", ha detto il premier, "abbiamo raddoppiato i posti in terapia intensiva e subintensiva. Siamo partiti da zero per le mascherine e ora ne produciamo venti milioni", ha aggiunto. "Questa strategia muove da un'analisi dettagliata, ora dobbiamo impegnarci per tutelare la salute e l'economia. Ma le misure più efficaci rimangono le precauzioni di base: la mascherina e l'igiene delle mani. Facciamo attenzione a quelle situazioni in cui di solito abbassiamo la guardia", ha detto. "La situazione è critica, il governo c'è ma ciascuno deve fare la propria parte", ha concluso. 

Inizialmente era prevista la possibilità per i sindaci di chiudere vie e piazze dalle 21, ma questa norma è scomparsa poi nel testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

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