rotate-mobile
Coronavirus

Coronavirus: tutti ancora a casa almeno fino al 3 maggio

In arrivo il decreto con poche novità: riaprono solo le librerie e negozi per bambini

Obiettivo primario: evitare una seconda ondata di contagi. Obiettivo secondario, strettamente legato al primo: evitare gli esodi tipici dei ponti. Risultato: quarantena prolungata. Dopo giorni di riflessione e confronti con tecnici e mondo scientifico, il governo ha deciso: la quarantena e il lockdown per l'Italia alle prese con il Coronavirus saranno prolungati fino a domenica 3 maggio. 

La scelta non è ancora stata ufficializzata, ma è diventata ufficiosa giovedì nella videoconferenza che ha messo attorno al tavolo regioni, Anci, Upi ed esecutivo. Il governo Conte ha sposato la linea prudente ed è certo che una riapertura troppo affrettata - come più volte sottolineato anche dai medici - significherebbe esporre il Paese a un rischio troppo grosso. Non ci sono altre soluzioni ma è chiaro a tutti che i cittadini sono sottoposti a una dura prova di tenuta sociale i cui effetti collaterali non possono essere sottovalutati, al pari di quelloi economici che is preanninciano già enormi. Anche perché la fase 2, quando arriverà, porrà ancora limiti enormi alla libertà delle persone.

Lockdown fino al 3 maggio

Così, divieti e restrizioni, che finora sono in vigore fino al 13 aprile, lunedì di Pasquetta, saranno prolungati con un decreto fino a domenica 3 maggio. Gli appelli di Confindustria a far ripartire l'economia  e la spinta di Italia Viva non sono quindi stati sufficienti. E un indirizzo in tal senso era già arrivato giovedì pomeriggio da Milano, dove il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, aveva risposto proprio a Confindustria evidenziando che prima dell'impresa viene la salute.

Dal 14 aprile dovrebbe esserci qualche piccola riapertura - cartolerie, librerie, negozi per bambini e alcune aziende collegate alla filiera agroalimentare -, ma i cittadini dovranno restare in casa fino al 3 maggio, con la speranza che quel giorno la curva dei contagi, in Lombardia come nel resto d'Italia, sia finalmente e definitivamente calata. 

Maxi controlli per i ponti 

E che l'attenzione sia altissima sul rischio di una possibile nuove escalation dei contagi lo conferma una circolare del Viminale che rafforza in maniera ferrea i controlli per Pasqua e per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio. 

"È del tutto evidente - scrive il capo di gabinetto del ministro Matteo Piantedosi - che, nell'attuale contesto non sarà possibile per la popolazione effettuare i consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico" e dunque è necessario "dedicare la massima attenzione nella predisposizione di mirati piani di rafforzamento della vigilanza e del controllo" sia all'interno dei comuni sia tra località diverse, "compreso il divieto di recarsi nelle seconde case utilizzate per le vacanze".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus: tutti ancora a casa almeno fino al 3 maggio

QuiComo è in caricamento