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Coronavirus Piazza Giuseppe Verdi

La protesta di Como, pacifica e risoluta invoca lo sciopero fiscale: in centinaia in piazza

Piazza Verdi gremita, poi alcuni manifestanti si sono spostati in piazza Volta

La piazza comincia a riempirsi. È una piazza composta da lavoratori, Partite Iva, dipendenti che manifestano, in maniera lecita e seguendo tutte le norme imposte dalla Pandemia. L'appuntamento era alle 21.30 a Como, difronte al teatro sociale, in piazza Verdi. L'invito era di arrivare tutti con la mascherina e portare un lumino, come simbolo della "morte" delle attività lavorative che, a causa del nuovo dpcm, si vedono ridotte (come orari e possibilità di guadagno) ai minimi termini, specie quelle legate alla ristorazione e alle attività serali. 

Non ci sarà il "corteo funebre", come precedentemente anticipato dagli organizzatori, ma sarà una protesta svolta interamente in piazza. Al megafono si alterneranno varie voci in rappresentanza di tutte le attività. Alle ore 21 già presenti almeno 200 persone. 

Prima di cominciare i discorsi però tutta la piazza si è fermata in un toccante minuto di silenzio per le vittime del covid. Davide Anzati, del locale at Home comincia a parlare. 

«Sono un titolare di un'attività come tanti di voi che già a marzo ha stretto i denti per affrontare il problema e adesso ci ritroviamo nella stessa identica situazione. Siamo stanchi di dover affrontare sempre di tasca nostra spese per le pindariche istruzioni che vengono date. Stanchi di essere trascinati giù da chi non ha la minima idea... noi ci proveremo ancora ma abbiamo bisogno di aiuto».

I comaschi vorrebbero una manifestazione pacifica, e anche le forze dell'ordine, presenti in piazza, almeno a dire di Jacopo, la seconda persona a prendere il megafono in mano, sono commosse di fronte allo spiego composto di gente che vuole, in fondo, solo una cosa: poter lavorare onestamente, rispettando le regole sì, ma coerenti e che non affossino le loro attività, già provate dal lockdown di marzo e aprile. Qualcuno tra la folla però invoca la libertà, e non è sempre facile contenere questo tipo di sentimenti. 

Sulle scalinate del Teatro Sociale si sono alternati anche Giovanni Dato, che ha esposto le difficoltà vissute dal settore turistico e da quallo sportivo, e Davide De Ascentis, titolare del bar Krudo che ha invitato i manifestanti a cercare il dialogo con i cittadini che anche in altre città stanno manifestando e protestando.

In concreto, comunque, le proposte fatte riguardano la coesione per uno sciopero fiscale e per bloccare il pagamento delle tasse. 

Contrariamente a quello che avevano proposto gli organizzatori, ovvero di stare solo in piazza Verdi, un folto gruppo si è (alla fine dei vari discorsi) staccato, per fare il corteo e si è diretto, quindi verso piazza Volta. 

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