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Como, slitta l'elezione di Legnani a presidente del consiglio

Slitta a giovedì l'elezione del nuovo presidente del consiglio comunale di Como. La discussione di lunedì sera, però, è stata accesa, anche se caratterizzata per la quasi totalità da interventi dell'opposizione. La maggioranza in apertura di...

Slitta a giovedì l'elezione del nuovo presidente del consiglio comunale di Como. La discussione di lunedì sera, però, è stata accesa, anche se caratterizzata per la quasi totalità da interventi dell'opposizione. La maggioranza in apertura di dibattito ha manifestato la condivisione di eleggere il capogruppo del PD Stefano Legnani.

A presentare la candidatura di Legnani condivisa dalla maggioranza è stato il consigliere PD Gioacchino Favara: "Non ha bisogno di presentazioni, è un avvocato di stimata professionalità e un consigliere di lunga data". L'opposizione alla proposta espressa dalla maggioranza ha chiesto una sospensione per discutere sulla candidatura di Legnani. Dopo la sospensione dalla minoranza è arrivata la proposta condivisa di eleggere Vincenzo Sapere (Paco-Sel) nonostante sia un membro della maggioranza. Laura Bordoli (NCD) e Marco Butti gruppo misto) hanno sottolineato la qualità di imparzialità che Sapere avrebbe potuto dimostrare come vicepresidente. Anche Enrico Cenetiempo (NCD) ha ribadito questa convinzione aggiungendo alcune parole di critica contro la candidatura di Legnani: "Nei suoi interventi ci ha sempre dato motivo di intervenire in modo polemico". Alessandro Rapinese (Adesso Como) ha criticato anche lui la figura di Legnani: "E' stato segretario cittadino del PD, è capogruppo in consiglio comunale. Insomma, ci state proponendo la candidatura di una figura politica e non certo super partes. E' da registrare invece la maturità di questa minoranza che propone come presidente un uomo di maggioranza, ma la stessa maggioranza non lo vuole. Così umiliate un soggetto che potrebbe fare ponte tra noi e voi".

Sapere ha risposto alla proposta della minoranza dichiarando di non essere disponibile: "Vi ringrazio, ma la figura del presidente deve essere accettata da tutte le parti ma in maggioranza non tutti condividono la mia candidatura. Chi mi conosce sa che sono uomo delle istituzioni., ma credo che la carica di presidente non deve andare a un uomo politico e di partito e io invece lo sono e lo sarò sempre". Poi la controproposta, Sapere ha indicato un nome di minoranza: "Io propongo la candidatura di Ada Mantovani (lista civica Adesso Como)". Francesco Scopelliti (NCD): "I miei trascorsi con Sapere non sono stati mai idilliaci e credo che non lo saranno mai, ma lo voterò volentieri".

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