Como, la consulta per i servizi sociali apre agli stranieri
Questa mattina a Palazzo Cernezzi è stata presentata la consulta per i servizi sociali del Comune di Como. Si tratta di un organo consultivo previsto dallo statuto comunale. L'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti, ha illustrato le modalità...
Questa mattina a Palazzo Cernezzi è stata presentata la consulta per i servizi sociali del Comune di Como. Si tratta di un organo consultivo previsto dallo statuto comunale. L'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti, ha illustrato le modalità e i tempi con le quali le associazioni del territorio (che abbiano sede o che operino sul territorio comunale di Como) possono aderire. L'intenzione dichiarata da Magatti è di far diventare la consulta un aiuto per offrire suggerimenti o indirizzi all'attività all'amministrazione pubblica per quanto riguarda i quattro principali aspetti di competenza delle associazioni che ne faranno parte: minori, disabili, anziani e stranieri. Proprio su questo ultimo aspetto Magatti ha posto un accento particolare. Infatti, sebbene la consulta esista già da diversi anni, non ha mai incluso neanche un'associaione composta da stranieri e che rappresenti comunità straniere a Como. Tutt'al più hanno fatto parte della consulta associazioni comasche, fatte da comaschi, che si interessavano dei problemi degli stranieri che vivono a Como.
Per fare parte della consulta e poter così contribuire a fornire suggerimenti e idee nel campo del sociale, le associazioni dovranno iscriversi a un apposito albo e chiedere, poi, di far parte della consulta. Ad oggi l'albo conta 60 associazioni iscritte. C'è tempo fino al 30 novembre 2012 per iscriversi e chiedere di entrare a far parte della consulta.In conferenza stampa è intervenuto anche il sindaco di Como, Mario Lucini, che ha sottolineato come la consulta esprima nel concreto quella volontà di dialogare e confrontarsi con le realtà del territorio che tanto è stata manifestata in campagna elettorale. Ecco perché, hanno spiegato sindaco e assessore, la consulta avrà un ruolo concreto, a differenza del passato in cui si è riunita raramente, e ancora più raramente sono state attese e concretizzate le indicazioni che essa aveva formulato all'amministrazione comunale.