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Como, la città festeggia le sue "gemelle"

Si è svolta ieri mattina a Palazzo Cernezzi la cerimonia ufficiale con cui la città di Como ha festeggiato le gemelle Fulda (Germania), Tokamachi (Giappone), Nablus (Palestina) e Netanya (Israele). Ai festeggiamenti erano presenti le principali...

Si è svolta ieri mattina a Palazzo Cernezzi la cerimonia ufficiale con cui la città di Como ha festeggiato le gemelle Fulda (Germania), Tokamachi (Giappone), Nablus (Palestina) e Netanya (Israele). Ai festeggiamenti erano presenti le principali autorità cittadine e i rappresentanti dei quattro paesi gemellati. Tra il pubblico anche tanti cittadini e alcuni degli alunni coinvolti nel Progetto Gemini, il percorso di educazione alla pace e alla solidarietà internazionale promosso dal Comune di Como nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e quest’anno alla sua settima edizione. I festeggiamenti sono iniziati con i saluti del sindaco Mario Lucini e il concerto della Banda Baradello.

Nel cortile di Palazzo Cernezzi i musicisti hanno intonato gli inni nazionali dei paesi delle cinque città (Germania, Giappone, Palestina, Israele, Italia). La cerimonia è quindi proseguita nella sala consiliare. Al tavolo d’onore, insieme al primo cittadino di Como, erano seduti Takashi Murao vice presidente dell’associazione gemellaggio Tokamachi, Ghassan Shakaa, sindaco di Nablus, Eli Dalal, vice sindaco di Netanya, Michael Schwab, direttore delle Pubbliche Relazioni del Comune di Fulda, Edgardo Borletti presidente dell’associazione Amici Como-Fulda e Piercesare Bordoli, presidente dell’associazione Famiglia Comasca, da oltre vent’anni impegnata nel mantenere vive le relazioni con il Giappone. Posto d’onore anche per Alfred Marder, presidente dell’associazione internazionale delle Città Messaggere di Pace, associazione di cui la città di Como è socia dal 1987.

L’intervento di Marder si è chiuso con l’augurio che la città di Como lavori per organizzare tanti festival della pace. La cerimonia è proseguita con la presentazione di un filmato dedicato al Progetto Gemini, realizzato in collaborazione con l’ufficio Scolastico Territoriale e la scuola primaria di Albate. Sono quindi seguiti gli interventi dei rappresentanti delle città gemelle: Fulda, il gemellaggio più antico, stretto nel 1960 dal sindaco Lino Gelpi (“Fulda è una città rivolta all’Europa e al mondo”), Tokamachi, gemellaggio stretto dal sindaco Antonio Spallino (oggi era presente Laura Clerici, la bimba che allora scrisse una lettera al sindaco di Tokamachi) nel 1975 (“Spero che la pace mondiale si realizzi al più presto” il messaggio inviato dal sindaco nipponico). In chiusura gli interventi delle città israeliane Netanya (gemellaggio promosso nel 2004 dal sindaco Stefano Bruni e dall’assessore alle Relazioni Internazionali Emanuele Lionetti, entrambi presenti alla cerimonia odierna) e Nablus (gemellaggio di cui quest’anno ricorre il quindicesimo anniversario essendo stato promosso nel 1998 dal compianto sindaco Alberto Botta e dall’assessore alle Relazioni Internazionali Giuseppe Villani, presente alla cerimonia).

Il vice sindaco di Netanya, Eli Dalal, ha sottolineato come questi incontri servano a rafforzare l’amicizia e come i cittadini siano gli ambasciatori migliori. “Il nostro sogno è vivere in pace insieme agli altri”. Un invito che il sindaco di Nablus, il palestinese Ghassan Shakaa ha raccolto immediatamente. Agli elogi alla città di Como definita “una delle più belle città del mondo”, Ghassan Shakaa ha fatto seguire l’auspicio che il patto già siglato tra i sindaci dei due paesi, per arrivare ad avere due stati con un’unica capitale per entrambi, Gerusalemme, sia siglato anche dai politici. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per arrivare alla pace. La violenza non serve a nessuno. Abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli una vita senza guerra. E proprio per questo abbiamo deciso di aprire il nostro negoziato anche alla società civile israeliana. Aiutateci a pressare i politici per arrivare ad avere questa pace. Peace, Shalom, Pace, Salaam”. Ghassan Shakaa ha chiuso il proprio intervento stringendo calorosamente la mano al rappresentante israeliano. “Solo la conoscenza e il confronto tra le persone - commenta il sindaco di Como Mario Lucini - possono portano alla pace”. In chiusura lo scambio dei doni con la consegna da parte dell’amministrazione di alcuni regali, i biglietti scritti dalla scuola primaria di Breccia-Prestino ai bimbi di Nablus e la firma sul libro del cerimoniale.

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