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Como, in centinaia alla festa del 25 Aprile

Grande partecipazione ai giardini a lago per la celebrazione del 25 Aprile (2013) che ha visto dopo 20 anni una cerimonia celebrata da un'amministrazione di centrosinistra. Giovedì mattina alle ore 11 davanti al Monumento alla Resistenza si è...

Grande partecipazione ai giardini a lago per la celebrazione del 25 Aprile (2013) che ha visto dopo 20 anni una cerimonia celebrata da un'amministrazione di centrosinistra. Giovedì mattina alle ore 11 davanti al Monumento alla Resistenza si è celebrato il 68° anniversario della Liberazione. Presenti il sindaco Mario Lucini, molti assessori, ma anche i rappresentanti delle forze dell’ordine insieme al prefetto di Como, Michele Tortora. Una celebrazione diversa rispetto gli scorsi anni, dove le critiche e le proteste erano quasi un appuntamento fisso davanti al sindaco di centrodestra Stefano Bruni.

Il sindaco Mario Lucini ha ricordato quanto sia importante questa data non solo per l’Italia ma per la storia del mondo intero, ha esaltato la lotta dei tantissimi italiani che hanno perso la vita per costruire un’Italia diversa e ha ricordato tutti i partigiani che hanno perso la vita per la Resistenza. Lucini ha anche letto con commozione i messaggi di cittadini che in quegli anni si sono sacrificati per porre fine a uno dei periodi più tristi della nostra storia. Anche una riflessione sul presente e futuro, ha voluto rimarcare sempre Mario Lucini, ossia di quanto sia importante ricordare anche alle nuove generazioni il buio di quegli anni di guerra. Il sindaco di Como ha concluso il suo discorso con le parole di Don Tonino Bello: “La strada è lunga ma non esiste che un solo mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino. Viva sempre in noi il ricordo del 25 aprile e con esso viva la nostra Italia”.

Dopo il primo cittadino è stato il turno dello storico contemporaneo Vittorio Roncacci che ha raccontato di come Como sia stata determinante per la Resistenza e per l’Italia. Infine, per ultimo, un inatteso fuori programma con l’intervento di un partecipante alla Liberazione, Mario Tonghini, che ha operato in quegli anni nel Marianese e nel Canturino, il quale ha ricordato i passaggi più significativi di quel periodo. La celebrazione è poi terminata con la deposizione delle corone d’alloro al Monumento alla Resistenza Europea e sulle note di “Bella Ciao” suonata della Banda Baradello di Como.

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