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Raffica di sanzioni sulla pubblicità, commercianti di Como contro il Comune

Richiesta di pagamento tasse e relative more per il ritardo: molti commercianti di Como in questi ultimi due giorni stanno ricevendo avvisi da parte della Ica Srl (concessionaria del Comune per la riscossione delle tasse sulla pubblicità e...

Richiesta di pagamento tasse e relative more per il ritardo: molti commercianti di Como in questi ultimi due giorni stanno ricevendo avvisi da parte della Ica Srl (concessionaria del Comune per la riscossione delle tasse sulla pubblicità e occupazione del suolo pubblico). Confcommercio Como sta accogliendo decine di commercianti che chiedono lumi al Comune. Infatti, in alcuni casi la richiesta di pagamento ammonta a diverse migliaia di euro per il periodo 2011-2012-2013. Si tratta, per lo più, della tassa sull'insegna dell'esercizio commerciale, ma in qualche caso c'è chi lamenta una sanzione per avere esposto il menù del proprio bar o ristorante. L'associazione dei commercianti ha chiesto, quindi, un incontro urgente con il Comune di Como per fare chiarezza su quanto sta accadendo. Per ora sono oltre una quarantina i commercianti che hanno chiesto aiuto a Confcommercio.

“Quest’azione ci stupisce e al contempo ci irrita, perché non tiene conto della profonda crisi che ancora attanaglia le imprese - dice il Direttore di Confcommercio Com Graziano Monetti - Richieste di pagamento di centinaia e addirittura di migliaia di euro sono, per molti esercenti, insostenibili!”. Gli fa eco il presidente Giansilvio Primavesi: “Una volta c’era maggior dialogo tra Ente pubblico e Associazioni, che consentiva di gestire le situazioni, anche critiche, in modo virtuoso, salvaguardando il rispetto delle norme e, nel contempo, senza che mai si perdessero di vista obiettivi e contesto generale. Oggi tutto sembra ormai un lontano ricordo”.

Con Osvaldo Filippini, funzionario di Confcommercio Como, abbiamo cercato di capire meglio quali siano i problemi e le richieste dei negozianti. "Ica ha l'incarico dal primo gennaio 2013 - ha spiegato Filippini - quindi non capiamo alcune cose, come, per esempio, possa chiedere il pregresso dei due anni precedenti. Se l'accertamento di presunte violazioni risale al 2013 non capiamo il perché vengano richiesti i pagamenti anche per gli anni 2011 e 2012. Forse - ha aggiunto Filippini - la verifica della presunta irregolarità era stata fatta in precedenza. Ci chiediamo allora come mai venga richiesto solo ora il pagamento con relativa mora e se sia giusto che sia Ica a riscuoterle". Tuttavia, i problemi lamentati non sono solo tecnici. C'è anche una ragione di opportunità: "In questo periodo di gravi difficoltà economiche non è forse l'atteggiamento giusto da avere nei confronti delle attività che faticano ad andare avanti. Abbiamo esaminato casi di esercenti chiamati a pagare fino a 3mila euro per gli ultimi tre anni".

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