rotate-mobile
Devi disattivare ad-block per riprodurre il video.
Play
Replay
Play Replay Pausa
Disattiva audio Disattiva audio Disattiva audio Attiva audio
Indietro di 10 secondi
Avanti di 10 secondi
Spot
Attiva schermo intero Disattiva schermo intero
Skip
Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi.
Attendi solo un istante...
Forse potrebbe interessarti...

Piano Argent ad Albate, è polemica: "La delibera va revocata"

"Bisogna annullare la delibera del piano Argent". Il coro dell'opposizione di Palazzo Cernezzi è forte e chiaro. La delibera approvata il 7 marzo con la quale è stato autorizzato un maxi insediamento edilizio residenziale ad Albate ad opera della...

"Bisogna annullare la delibera del piano Argent". Il coro dell'opposizione di Palazzo Cernezzi è forte e chiaro. La delibera approvata il 7 marzo con la quale è stato autorizzato un maxi insediamento edilizio residenziale ad Albate ad opera della impresa Argent, va revocata poiché approvata su presupposti che, secondo il PD, sono venuti meno pochissime settimane dopo. Infatti, a fare venire meno tali presupposti è stata la sentenza del Consiglio di Stato che, contrariamente a quanto paventato dal sindaco di Como Stefano Bruni (delega anche all'Urbanistica) ha dato ragione a Palazzo Cernezzi nella causa promossa dalla ditta privata.

Facciamo un po' di chiarezza e ripercorriamo in sintesi le tappe di questa vicenda che sta creando non poco scompiglio e non poche polemiche all'interno del Comune. Nel 1995 il consiglio comunale bocciò il piano di lottizzazione industriale proposto dall'impresa che inizia allora una battaglia legale contro l'amministrazione comunale. Nel frattempo quel terreno, sito ad Albate, smette di essere industriale e diventa residenziale, con la possibilità di edificare al massimo 14mila metri cubi. Ecco allora che i privati propongono un nuovo progetto, non più di lottizzazione industriale, bensì residenziale. Con una cubatura di ben 43mila metri. La vicenda a questo punto comincia a scorrere su due binari differenti. Da un lato procede la battaglia legale di Argent contro il Comune, approdando in Consiglio di Stato; dall'altro lato l'iter per l'approvazione del progetto va avanti fino ad arrivare in consiglio comunale.

Per essere approvato il progetto richiede una variante urbanistica per andare in deroga al piano regolatore e con sentire l'edificazione di 43mila metri cubi anziché 14. Qui sta il nodo di tutto. Argent ha scritto al Comune dicendo che se il consiglio comunale avesse adottato la variante urbanistica entro il 14 marzo, la ditta avrebbe rinunciato a qualsiasi rissarcimento derivante dalla eventuale vittoria legale. Il sindaco Stefano Bruni a questo punto spinge affinché il consiglio comunale adotti la delibera di variante urbanistica, asserendo che ci sono rischi di perdere la causa e dovere pagare milioni di euro alla ditta. L'opposizone parla di un "atteggiamento ricattatorio" e chiede di attendere la sentenza del Consiglio di Stato. Nulla da fare, Bruni non sospende la delibera e così si va al voto. La Lega Nord e Autonomia Liberale escono dall'aula. L'opposizone vota contro, ma la maggioranza di Bruni ha comunque i numeri per approvare il 7 marzo scorso la delibera di variante. Fatto sta che pochi giorni fa è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato. Ha vinto il Comune. "Così - ha detto Mario Lucini,capogruppo del PD e presidente della commissione urbanistica - sono stati regalati migliaia di metri cubi ai privati su presupposti inesistenti. La delibera va annullata". Sull'argomento sono intervenuti anche Andrea Luppi e Marcello Iantorno, anche loro del PD, chiedendo l'annullamento della delibera. Ad ogni modo il piano Argent dovrà passare tra qualche mese ancora in consiglio per l'approvazione definitiva e non è detto che, questa volta, la maggioranza avrà i numeri.

Si parla di

Video popolari

Piano Argent ad Albate, è polemica: "La delibera va revocata"

QuiComo è in caricamento