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Il 2 giugno a Cantù, cerimonia in piazza dopo vent'anni

“Questa è la festa del nostro Paese, perché lo dice la legge e la storia”. Claudio Bizzozero, sindaco di Cantù, ha definito così la festa della Repubblica che oggi si celebra in tutta Italia. A Cantù, erano circa vent’anni che le istituzioni...

“Questa è la festa del nostro Paese, perché lo dice la legge e la storia”. Claudio Bizzozero, sindaco di Cantù, ha definito così la festa della Repubblica che oggi si celebra in tutta Italia. A Cantù, erano circa vent’anni che le istituzioni cittadine non festeggiavano questa ricorrenza. Il sindaco Bizzozero, ha tenuto il suo primo discorso ufficiale: “Volevamo che fosse un segnale di cambiamento istituzionale”, ha ribadito Bizzozero: “ Almeno per i prossimi cinque anni, il 2 giugno sarà festeggiato in maniera dignitosa”. Bizzozero ha anche letto un breve discorso di Sandro Pertini, in cui l’ex Presidente della Repubblica faceva riferimento ai difficili anni del terrorismo. Certo, il momento storico è diverso, ma anche in questo caso il Paese sta affrontando uno dei periodi più difficili della sua storia. Infine, il sindaco accenna anche alle polemiche che in questi giorni si sono manifestate sul web, ovvero sulla necessità o meno di festeggiare il 2 giugno: Bizzozero spiega che i festeggiamenti per il Comune di Cantù sono stati a costo zero e sicuramente, almeno per quanto concerne la Cantù, la controtendenza è stata voler festeggiare, non il contrario.

Hanno sfilato per le principali vie cittadine, oltre al sindaco e ai rappresentati delle forze dell’ordine (Polizia Locale, Carabinieri e Guardia di Finanza), anche molti rappresentanti politici locali. Per la maggioranza, c’erano i ragazzi di Cantù Rugiada, il vicesindaco Pavesi e l’assessore Delfinetti. Si sono visti anche i consiglieri comunali del PDL, Andrea Lapenna e Attilio Marcantonio. Per il PD, il consigliere Vittorio Spinelli. Assente la Lega Nord. Hanno sfilato anche l’associazione degli Alpini, degli artiglieri e la “brianzola”. Alle 11, il corteo si è mosso da piazza XXVI aprile. La prima tappa è stata in piazza degli Alpini, dove le bande musicali presenti (la “Cattolica” di Cantù e la filarmonica Medie Vedeggio del Canton Ticino), hanno suonato l’inno di Mameli mentre veniva issato il tricolore. Successivamente, il corteo si è fermato al monumento dei caduti. E’ stato osservato un minuto di silenzio anche per le vittime del terremoto che in questi giorni ha devastato l’Emilia Romagna. Ultima tappa, Piazza Garibaldi. Per l’occasione, il campanile della chiesa di San Paolo è stato adornato con un lunghissimo tricolore che dalla sommità del campanile si snodava per tutto il perimetro della chiesa.

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