Nel weekend prime dosi Novavax in Lombardia, ma non si potrà sceglierlo
Verrà usato solo per chi effettua la prima dose?
Come anticipato nelle scorse settimane il vaccino Novavax è nelle disponibilità di Regione Lombardia. L'inizio delle somministrazioni avverrà durante il prossimo weekend. Tuttavia, mentre alcune Regioni lo faranno scegliere appositamente dal cittadino, puntando così a convincere i più scettici del metodo a mRna, la Lombardia per ora resta sulla stessa (discutibile) posizione mantenuta finora nella campagna contro il covid: nessuno può decidere quale vaccino ricevere. Salvo nuove disposizioni, come comunicato dall’assessorato al Welfare lombardo, non sarà quindi concessa la scelta tra Pfizer o Moderna (mRna) e nemmeno Novavax, facendo così cadere la premessa di essere un vaccino capace di convincere gli indecisi. La logica dovrebbe fare comunque pensare che Novavax venga utilizzato per chi si appresta a fare solo ora la prima dose; non avrebbe infatti molto senso inocularlo a chi ha già fatto 1 o 2 dosi con un vaccino diverso.
Qualcuno, complice anche un nome "sospetto" lo aveva infatti subito soprannominato il vaccino dei "no vax", quello che dovrebbe convincerli. La differenza tra questo vaccino e quelli che sono utilizzati ora è nella sua composizione, come riportato anche su Il Sole 24 ore, a base proteica e che non impiega la tecnica a m-Rna di Pfizer e Moderna. Ma attenzione, non sarà possibile sceglierlo. Guido Bertolaso, il coordinatore della campagna vaccini in Lombardia è stato molto chiaro: Novavax verrà somministrato in base alla disponibilità.
"Funzionerà come ora - ha spiegato l'ex numero uno della protezione civile - si fa il vaccino che è disponibile. Quando ci daranno il vaccino, sarà inserito fra quelli utilizzati". Non sarà pertanto possibile scegliere un siero piuttosto che un altro. Nuvaxovid potrà essere inoculato agli over 18 ed è stato approvato dalla Commissione tecnico scientifica di Aifa lo scorso 22 dicembre. Anche con questo vaccino è previsto un ciclo primario di due dosi distanziate tre settimane l’una dall’altra.
"I dati disponibili, rileva la Cts, sul vaccino Nuvaxovid - si legge sul sito di Aifa - hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia Covid-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale". Tra questi ultimi effetti, come peraltro già per gli altri vaccini, i più comuni sono quelli associati all'influenza, dal mal di testa al dolore muscolare, passando per stanchezza e senso di malessere"