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Coronavirus

Riaperture, il Cts fa qualche piccolo ritocco: cosa cambia per ristoranti, cerimonie e palestre

Si tratta per lo più di specifiche e "raccomandazioni": ecco l'aggiornamento (l'ultimo) per la ripresa delle attività commerciali

Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha corretto alcune delle linee guida delle Regioni per la ripresa delle attività economiche e sociali, con una serie di raccomandazioni: si va dalle docce nelle palestre, vietate, ai matrimoni e ai ristoranti. I tecnici che da oltre un anno decodificano le norme anti covid che guidano la nostra vita in epoca pandemica, puntualizzano alcuni punti chiave per i settori che stanno ripartendo.

Matrimoni e cerimonie solo con green pass

«Consentire la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il 'green certificate'»

Palestre e piscine: docce vietate

Negli spogliatoi di palestre, piscine termali e centri benessere, "deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi", raccomanda il Cts.

Seggiovie al 100%, ma al 50% se coperte

Nelle seggiovie la «portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore). La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento».

Dentro il ristorante con la mascherina

Nei ristoranti al chiuso la mascherina andrà tenuta sempre, anche quando si è seduti al proprio tavolo, «tranne nei momenti del bere e del mangiare e il personale dovrà sempre indossare la mascherina». Il Cts raccomanda anche l'accesso tramite prenotazione e di mantenere l'elenco dei clienti per 14 giorni.

Obbligo di prenotazione

Come indicato dal Cts sia per ristoranti, che lidi o qualsivoglia attività ricettiva «sarebbe auspicabile fosse resa obbligatoria o fortemente raccomandata, così come la disponibilità dei requisiti del 'green certificate', soprattutto laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili». 

Per la ristorazione e le cerimonie, il Cts sottolinea che nello svolgimento del servizio sia a pranzo che a cena occorre "definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita". Non si indica un numero massimo di persone per tavolo, al momento non più di 4.

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