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Dati Covid, Fontana in aula incolpa ancora Roma. Il Pd gli regala un pallottoliere

Bagarre in Regione (non visibile sulla diretta streaming, ma perfettamente udibile) fuori controllo, con tanto di cori ("a lavorare, vai a lavorare"): la seduta è stata infine sospesa

Il consiglio regionale ha sospeso quasi subito la riunione dopo l'intervento in aula del governatore Attilio Fontana sul pasticcio dei dati Covid e dell'errore della zona rossa. Non ci è voluto molto per scatenare la bagarre. Fontana è stato più volte interrotto dai consiglieri di opposizione. Ma il clou è avvenuto dopo l'intervento di Michele Usuelli (+Europa-Radicali), il primo a parlare, che al termine del discorso si è recato davanti ai banchi della giunta per chiedere "in ginocchio" i dati Covid disaggregati, grezzi.

Fermi lo ha censurato e gli ha intimato di andarsene dall'aula minacciando l'intervento della forza pubblica: ma la bagarre (non visibile sulla diretta streaming, ma perfettamente udibile) era ormai fuori controllo, con tanto di cori ("a lavorare, vai a lavorare"), e la seduta è stata infine sospesa.

L'intervento di Fontana: le tappe sul pasticcio dei dati

Nel suo intervento, Fontana ha ripercorso le tappe attraverso cui si è arrivati alla rivalutazione della zona per la Lombardia, col passaggio da rossa ad arancione dopo una settimana, con toni duri, ripetendo sostanzialmente la ricostruzione già nota. Parlando di "mancanza di rispetto oltre il consentito per i lombardi", il governatore ha ricordato che la Regione invia "tutti i giorni i dati certificati in modo corretto, così come attestato dall'Iss", dati mai contestati fino al report 35 perché vi era sempre statta coerenza. "In occasione del report 35 abbiamo invece notato discrepanza tra l'Rt sintomi (1,4) e gli altri indicatori, compreso Rt ospedalieri. Abbiamo quindi ricalcolato l'Rt sintomi risultato pari a 1,01. Per questo abbiamo chiesto una valutazione più coerente da parte della cabina di regia, che tenesse conto anche dell'Rt ospedaliero e dell'incidenza dei nuovi positivi per 100 mila abitanti. La stessa cabina aveva suggerito al Ministero di pesare maggiormente questi indicatori".

"Abbiamo manifestato la nostra perplessità sul metodo utilizzato - ha proseguito - e abbiamo chiesto di trovare una via strutturata di superamento del problema come testimonia una nostra mail del 21 gennaio. Nei due giorni successivi abbiamo chiesto di verificare anche l'indice RT sintomi del report 35, ma ci è stato risposto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso; nel caso in cui non avessimo acconsentito ad ammettere di operare una rettifica dei dati, pur conoscendo il nuovo valore del RT della settimana precedente, l'Is ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nuovo valore permettendoci così di andare in zona arancione. Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione del Rt sintomi del report 35 dichiarando una integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con ISS e su loro precisa richiesta".

"La mancata registrazione dei guariti è una notizia falsa"

"La mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia - ha rimarcato il Presidente della Regione Lombardia - come si evince dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente casi, guariti e decessi. Non è corretto che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come RT Sintomi; non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi. E' impensabile che la compilazione di campi indicati da ISS come facoltativi determini la collocazione di una Regione in zona rossa".

"Proprio per questo avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l'efficacia della ordinanza del Ministro della Salute. Per confrontarsi in uno spirito di leale collaborazione e trovare insieme una soluzione. Ciò non è avvenuto e non ci è rimasto altro che ricorrere al TAR. Senza questo ricorso noi oggi saremmo ancora in zona rossa fino alla fine del mese. Qualcun altro avrebbe potuto tacere e nessuno, magari, si sarebbe accorto di questa situazione. Ricordo che il ricorso, contrariamente a quanto sostenuto da qualche organo di stampa, prosegue nel merito e verrà implementato questa settimana con  l'impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del CTS, nonché della parte dell'ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali".

"Regione - ha concluso Fontana - è disponibile come sempre ad una leale collaborazione istituzionale e ad un confronto tecnico per definire parametri più completi e adeguati a descrivere il quadro epidemiologico per assumere provvedimenti appropriati. Non accetto, però, che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. Non per me.  Non per la mia Giunta. Ma per i Lombardi"

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