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Lago di Como, l'indifferenza davanti ai divieti e alla tragedia: "Dopo pochi minuti tutti di nuovo in acqua"

Una scena surreale

Sono scene surreali quelle davanti al Tempio Voltiano a Como. Poche ore fa un ragazzo di 19 anni, di origini straniere e che arrivava da Milano, è stato soccorso ed è stato trasportato in gravissime condizioni al San Gerardo di Monza. Il giovane si era buttato nelle acque del lago anche se in quel punto è vietato, con tanto di cartello scritto in 6 lingue. È una zona pericolosa per vari motivi e dove è tassativamente proibito fare il bagno. Eppure regna l'indifferenza. 

È scritto in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e persino arabo. Il cartello di divieto di balneazione al Tempio Voltiano (le foto di copertina e nell'articolo sono di Rosalba Rashillà scattate venerdì 11 agosto) è scritto in ben sei lingue, con tanto di avviso "zona di pericolo". Del resto proprio in quel punto e nello specchio d'acqua del primo bacino si sono consumate molte tragedie. Sono proprio i turisti a tuffarsi nel lago, ignari non solo che l'acqua davanti alla città è a dir poco inquinata (soprattutto nei pressi della foce del Cosia dove, appunto, si trova il Tempio Voltiano), ma anche del rischio legato all'drocuzione.

Le immagini che arrivano dai vari social pochi minuti dopo la tragedia di oggi rendono l'idea della totale indifferenza sia verso la vita degli altri che verso le Leggi e i cartelli di divieto. 

Ci racconta una nostra lettrice: "Ero in zona Voltiano oggi quando i soccorsi per il giovane che ha rischiato di annegare (e che lotta per la vita) hanno cominciato ad arrivare. Al momento non ho capito bene cosa stesse succedendo. Poi le voci hanno iniziato a girare. Io stavo passeggiando (non in spiaggia ma sul lungolago). Mi sono fermata per capire come stesse il ragazzo ma la cosa che mi ha colpita di più è che dopo pochissimo tutti hanno ricominciato le loro attività, comprese persone che si sono messe a fare il bagno. Come nulla fosse. Nell'indifferenza generale". "I vigili, ci racconta, li ho visti passare prima dell'incidente, nel corso della giornata ma non possono stare fissi lì 24 ore su 24. Qualcuno però deve pensare a una soluzione".

In morti nelle acque del Lago di Como 

In pochissimi giorni, tre per l'esattezza, sono morte due persone nelle acque del lago di Como e una lotta per la vita. Il 10 agosto un uomo di 75 anni di nazionalità francese è annegato nel lago di Como, nello specchio d'acqua davanti alla frazione Pescallo di Bellagio.Il suo corpo è stato recuperato a 7 metri di profondità. 

Ieri nel tardo pomeriggio (alle 19) un 32enne di Carugo è affogato dopo essere entrato in acqua con un gonfiabile per rinfrescarsi. Si trovava nella spiaggetta davanti a Onno, nel Lecchese.

Oggi infine il giovane 19enne lotta tra la vita e la morte dopo essersi immerso nel lago davanti al Tempio Voltiano, dove c'è anche un cartello di divieto. Le acque del Lago per chi non le conosce e non è un esperto nuotatore sono molto insidiose per le correnti anche forti, i mulinelli e per la loro temperatura. 

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