rotate-mobile

Editoriale

Maurizio Pratelli

Collaboratore

Il Monte San Primo e la fragilità di un territorio da curare e non da sfruttare

Una lotta sul lago di Como tra demagogia e ragione

Fanno bene le associazioni a opporsi con tutte le armi democratiche possibili allo sfruttamento di un territorio delicatissimo come quello del Triangolo Lariano e in particolare del Monte San Primo, dove anacronisticamente si vorrebbe riportare lo sci e più in generale avviare, in nome di uno sviluppo turistico senza freni, una serie di interventi poco rispettosi di un già fragile equilibrio ambientale.

Tuttavia, la questione non può essere inquadrata solo all'interno di una disputa ideologica che, pur figlia di una sana contrapposizione politica, rischia di rimanere imprigionata dalla suggestione delle bandiere. Più semplicemente, quella in corso al San Primo non può essere ridotta a una battaglia di visioni ma deve diventare una questione di buonsenso e di rispetto nei confronti di un territorio già minato dai cambiamenti climatici e dagli afflussi turistici sempre più importanti. Il San Primo non può reggere l'assalto e deve diventare non un trampolino di "nuove" azzardate esperienze ma un esempio virtuoso di cosa non fare in terra lariana. 

san primo  boschi mp

La scorsa domenica, già così, senza nuovi e inutili orpelli invernali, la zona era completamente invasa da un numero impressionante di automobili parcheggiate ovunque lungo i sentieri che salgano al San Primo. Un'evidenza che dovrebbe portare a una solo opportuna riflessione: agire per contenere e non per incrementare. Prendersi cura di un territorio vuol dire capire ogni sua debolezza prima che in sintomi si trasformino in una tragedia ecologica. Cura vuol dire anche prevenire ogni pericolosa febbre da sfruttamento sull'onda di una stagione d'oro che rischia di alterare irrimediabilmente i giò debolissimi anticorpi del Lario e dei suoi monti.

Occorre quindi fare appello a tutti, amministrazioni, politici, cittadini e associazioni affinché si lavori per mettere in sicurezza - ad esempio attraverso la creazione di un parco, così come auspicato dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" - un ambiente che è di tutti e non solo di un Comune o di una Regione che hanno negli occhi più la demagogia a breve termine che la ragione del futuro.  

Si parla di

Il Monte San Primo e la fragilità di un territorio da curare e non da sfruttare

QuiComo è in caricamento