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Fiamma Tricolore replica: "Non siamo contro gli omosessuali, contestiamo le oscenità del Gay Pride"

"A Minghetti vorremmo ricordare che la città di Como vive in uno stato di degrado, delinquenza e spaccio"

Non si placano le polemiche sugli striscioni contro il Como Pride appesi dai Giovani della Fiamma Tricolore Como che sul loro profilo Facebook hanno pubblicato un post, con tanto di foto, per affermare la loro contrarietà alla manifestazione in programma il 15 luglio 2023. lo striscione è stato appeso alla ringhiera-parapetto di Lungolago Mafalda di Savoia nella giornata del 21 giugno. Nel post il gruppo politico ha dichiarato: "Oggi i giovani di Como, hanno ribadito che non accetteranno mai certe pagliacciate e incoerenze". Da qui si è scatenata subito una bufera politica, con i commenti a caldo degli organizzatori del Gay Pride e di alcuni esponenti del Pd che hanno definito questo gesto di Fiamma Tricolore come una "chiusura e un’intolleranza da condannare fermamente". Oggi la risposta ufficiale da parte del segretario regionale di Fiamma Tricolore.

Contestiamo le oscenità a cui assistiamo a ogni Gay Pride

"È vergognoso che nel 2023 ci siano delle manifestazioni in cui, per esprimere il proprio pensiero, la propria idea, si debba marciare nudi o rendersi protagonisti di atti osceni con l’unico scopo di prendere in giro e di rinnegare le proprie radici.

Tutte le nostre azioni, in quanto Fiamma Tricolore,  hanno come fine ultimo quello di far rispettare le basi della nostra civiltà. 

Noi, al contrario di ciò che si possa pensare, non siamo contrari alle persone omosessuali e al loro amore poichè ognuno è libero di amare chi vuole, indipendentemente dal genere.

Ciò che contestiamo aspramente sono le oscenità a cui assistiamo ogniqualvolta viene organizzato un Gay Pride.

Questa manifestazione era nata come un movimento per esprimere la volontà da parte delle persone omosessuali di poter esprimere liberamente il proprio amore ed invece in pochissimo tempo si è trasformata nell’ennesima opportunità usata dalla sinistra per poter urlare all’antifascismo, fingendo di manifestare per la democrazia e manifestare l’odio verso gli oppositori.

Alla consigliera comunale Barbara Minghetti, che si fa portavoce della manifestazione  presso il palazzo Cernezzi, denigrando gli striscioni affissi dalla Fiamma Tricolore per manifestare il proprio pensiero, vorremmo ricordare che la città di Como vive in uno stato di degrado, delinquenza e spaccio. 

Siamo sicuri che la Giunta comunale debba rivolgere i propri pensieri a risolvere questi e tanti altri problemi che minacciano il benessere civico della comunità comasca, piuttosto che contrastare il pensiero della Fiamma Tricolore, quasi a voler limitare la libertà di espressione  della stessa.

(Alla luce di ciò, se manifestazioni come i Gay Pride non cambieranno modalità in cui vengono organizzate,) La Fiamma Tricolore, sempre nel rispetto della libertà d’espressione, non accetterà più che queste manifestazioni vengano svolte. 

M.M.S.I Fiamma Tricolore 

Il Segretario Regionale Giovanile".

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