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Como Pride, è bufera dopo le intimidazioni dell'estrema destra

Gli organizzatori: "La città è di chi la vive e la attraversa col proprio corpo, non dei fascisti bigotti"

Dopo gli striscioni contro il Pride di Como, arrivano nuove risposte alle intimidazioni dell'esterma destra: "La comparsa, nel pomeriggio del 21 giugno, di uno striscione omofobo e fascista inneggiante contro il Pride di Como - scrivono gli organizzatori - non ci sorprende né scompone.  Sono infatti ormai numerose volte in cui l'estrema destra locale cerca di intimidire la comunità LGBTQIA+, rafforzata dalle posizioni reazionarie del governo nazionale, regionale e comasco, con attacchi tanto istituzionali quanto verbali e fisici contro singole persone ritenute non conformi. Noi rivendichiamo il diritto 'all'indecorosità' di cui ci accusano, ovvero a non rientrare nelle norme sociali di genere e sessualità, fondate su valori misogini, omofobi e transfobici, lontani dagli ideali transfemministi e antifascisti a cui noi invece ci riferiamo. Consci del fatto che il nazifascismo è  un crimine contro l'umanità e non un'opinione politica qualunque, non facciamo passi indietro di fronte a queste intimidazioni. Vi aspettiamo allora il 15 luglio al Como Pride, per una società più equa e rispettosa di tutte le persone che ne fanno parte. La città è di chi la vive e la attraversa col proprio corpo, non dei fascisti bigotti".

Il commento del PD

“Gli striscioni contro il Pride, apparsi ieri a Como a firma del movimento di estrema destra Fiamma Tricolore, denotano una chiusura e un’intolleranza da condannare fermamente. Ci è sembrato, tra l’altro, un gesto fine a se stesso, volto più a esprimere una posizione contraria e a ferire chi nella manifestazione del 15 luglio vede un’occasione per rivendicare i propri diritti e la propria libertà, che a ottenere un’effettiva cancellazione dell’evento”, dichiarano il segretario del PD Provinciale Federico Broggi e il vicesegretario Andrée Cesareo.

“La società - aggiungono in una nota - è stata costituita dalle persone. E sono state le persone, negli anni, a modellarla in modo che ciascuno potesse vivere in libertà, senza ledere quella degli altri. Purtroppo, però, ancora oggi, c’è chi è stato lasciato indietro. C’è chi, ingiustamente, non gode degli stessi diritti di tutti gli altri, chi è discriminato per la propria personalità, per il proprio orientamento sessuale, perché non si identifica nel corpo in cui è nato. Il Pride è la manifestazione della libertà, dell’uguaglianza nei diritti, ma anche della bellezza della diversità che contraddistingue ognuno di noi. Valori che sono alla base della nostra Costituzione e per i quali si dice di combattere ogni giorno, ma che troppo spesso sembrano non valere per tutti” proseguono.

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