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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il lago di Como e il mega hotel a Torno: "Il paesaggio non può essere una preda del lusso"

"Non sarà un vantaggio per nessuno": le riflessioni di Darko Pandakovic, docente di architettura al Politecnico

"Il Lago di Como sta perdendo la sua identità e assomiglia sempre più a un insieme di monadi, mondi separati tra loro dove si incontrano e vivono turisti vip, che spendono per una notte negli hotel di lusso tanto quanto guadagna un operaio in un mese. Gli alberghi sono chiusi in se stessi e piano piano "mangiano" le rive del Lago".

Continua a fare discutere il progetto sul polo turistico di lusso che il comune di Torno sta prendendo in esame. Abbiamo raggiunto telefonicamente Darko Pandakovic, docente di architettura al Politecnico di  Milano che, con un gruppo di contestazione, si sta battendo, divulgando informazioni, affinché questo non accada. 

"Quello che è stato progettato per Torno, spiega Pandakovic, non è un polo turistico, non c'è uno studio così complesso. È un mega hotel a 5 stelle, l'ennesimo, su una superficie di 48.0000 metri quadrati. Non si fa mai cenno da dove provengano questi grandi capitali, forse dall'estero. Questo è solo un altro, l'ennesimo, albergo di lusso i cui volumi comporterebbero la demolizione di una villa storica (Villa Invernizzi). Ma non è tutto. Le rive del Lago di Como si sono trasformate in un susseguirsi di proprietà private e campeggi. Sono rimasti pochissimi i luoghi aperti alla balneazione. In questi posti le persone, specialmente da dopo il covid, sono ammassate come su alcune spiagge di Rimini e Riccione. La gente non sa più dove andare, le porzioni di riva "libere" sono rimaste per solo un 5%. Per non parlare della demolizione delle aree verdi, che sono un grande patrimonio del territorio e che stanno lasciando posto al cemento del lusso. Non c'è più spazio. Dobbiamo sprecare le rive verdi per fare alberghi a favore della plutocrazia mondiale che paga per una notte di più di quanto guadagna operaio in un mese? Qual è il beneficio per la popolazione locale?". 

Torno -6

Un progetto che, sempre secondo Pandakovic non porterà nessun vantaggio a chi vive a Torno e sulle rive del Lago di Como: "Non bisogna confondere le cose. Quando, in passato, arrivavano vip o presidenti a visitare alcuni borghi e paesi del Lago c'era davvero una implementazione per la popolazione locale. Questi alberghi invece sono mondi chiusi in se stessi. Sono delle monadi senza vantaggi. È questa la direzione di cui la gente ha bisogno? Questi hotel chiamano il personale da fuori, i piccoli appartamenti dei borghi vengono affittati dallo staff, si scatena il caro affitti e per chi vuole abitare qui e trovare casa diventa quasi impossibile. Così i paesi si svuotano, a favore di queste oasi extra lusso fagocitate in se stesse". 

resort torno

"Il paesaggio, conclude, non è solo ciò che si vede ma anche ciò che si sente: i motoscafi, la musica delle feste fino all'alba, le gite, la baraonda: che bisogno c'è di questo? Il lago è già smisuratamente andato in questa direzione, è ora di fermarsi. Il paesaggio non è qualcosa di cui può disporre una singola amministrazione ma è un bene comune. Lo dice la Costituzione". 

Questo progetto andrebbe a intasare una delle zone paesaggisticamente più belle del Lago, che va dal cimitero di Torno alla villa Pliniana, dove il verde giunge fino alla riva. Ha un'altissima qualità naturalistica. Sono luoghi di pace e devono rimanere nel loro isolamento naturale e nel silenzio. 




 



 

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