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Fratelli d'Italia: "Il sindaco è incapace di dialogare con chi la pensa diversamente"

Estate infiammata più dalla politica che dalla musica, anche il PD torna all'attacco

I rapporti tra il sindaco e la stampa non sembrano essere esattamente idilliaci. Tanto che Rapinese, come riportato ieri da Comozero, ha emanato una direttiva sulla rassegna stampa, i dirigenti devono leggere i quotidiani entro le 10 di mattina e segnalare le critiche, e poi attaccato i giornalisti sul tema degli eventi estivi.

Sulle due questioni, interviene oggi con una nota Fratelli d'Italia che, attraverso il suo segretario cittadino, Stefano Molinari, risponde così: "Fino a oggi pensavamo a una commedia, a un cartone animato, con il sindaco che, di tanto in tanto, scomodava i supereroi. Con l’ultimo atto ufficiale, ovvero la direttiva sulla rassegna stampa, partorita dal primo cittadino, con il supporto della fidata Segretaria Generale, è stato oltrepassato qualsiasi limite alla decenza. Premesso che il Sindaco tanto amante di Google, assieme al suo staff, potrebbe benissimo digitare ogni mattina “Como rassegna stampa” e ricevere tutto in tempo reale…., quanto accaduto in Comune con la direttiva interna “Comunicazione esterna, eventuali repliche ad articoli di stampa o social media lesive nei confronti dell’Ente o dei Direttori è di una gravità inaudita.

"Il sindaco - aggiunge Molinari - è incapace a dialogare con chi la pensa diversamente, incapace nel rispettare l’aula del Consiglio Comunale e, soprattutto, incapace ad accettare le critiche, attraverso questa iniziativa ha manifestato plasticamente queste sue debolezze. Il problema è che per superarle ha pensato bene di sfruttare i dirigenti comunali con una velina da regime totalitario. Oggi, ad esempio, 7 luglio 2023, relativamente agli eventi estivi, il primo cittadino cosa avrà ricevuto sulla sua scrivania? E’ evidente a tutti che nonostante le promesse della scorsa estate il primo vero banco di prova estivo è stato un fallimento totale, suo e dell’assessore Colombo: a questo punto, piuttosto che scomodare i dirigenti per la rassegna stampa, sarebbe opportuno che il sindaco si interrogasse su più fronti, magari anche sul supporto che l’assessore sta fornendo, così da trarre le opportune considerazioni". 

Il commento del PD

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Una è però certa, in questa fase Rapinese sta riuscendo in capolavoro politico, mettere d'accordo, almeno su certi temi, destra e sinistra. Puntuale arriva infatti anche il commento Dem attraverso i suoi  consiglieri comunali. Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Stefano Legnani ed Eleonora Galli, dichiarano quanto segue: "Il continuo bisogno di controllo dell’attuale Amministrazione, già riscontrabile in alcuni provvedimenti, così come in discutibili risposte social ad educate osservazioni dei cittadini, si è spinto a un livello che non credevamo fosse possibile raggiungere. La lettera circolata a Palazzo Cernezzi negli scorsi giorni, che obbliga i dirigenti a visionare entro le 10 la rassegna stampa al fine di individuare articoli scorretti o lesivi dell’immagine del Comune, non ha precedenti e lascia basiti per una serie di motivazioni. In primis, per il nuovo ruolo assegnato ai dirigenti comunali. In tutta onestà, non crediamo che effettuare una rassegna stampa nelle prime ore del giorno rientri nel già ampio ventaglio delle competenze di questa categoria di lavoratori. Il rischio concreto, inoltre, è che dando loro una mansione mai vista prima nella storia del Comune, si possano perdere di vista questioni ben più prioritarie del controllo di ciò che i giornalisti, a loro volta professionisti, scrivono sulle testate locali».

"In secondo luogo, - aggiungono i consiglieri Dem - alcuni passaggi della lettera sembrano screditare il lavoro che giornalisti e giornali svolgono quotidianamente per informare i cittadini su quanto accade nella nostra città. Parlare di “informazioni distorte e lesive, scritte senza che l’autore conosca i presupposti di fatto e di diritto dell’agire della pubblica amministrazione”, significa mettere in dubbio la capacità di svolgere il proprio lavoro dei professionisti dell’informazione. Quella che è stata dichiarata come una misura a tutela dell’immagine dell’ente, dunque, assume più i contorni di una critica, e forse anche un’intimidazione, rivolta alla stampa che, come espresso nell’articolo 21 della nostra Costituzione ha il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”» proseguono i consiglieri.

"Infine - conclude la nota del PD - conoscendo bene la tipologia di critiche che vengono mosse sugli organi di informazione, possiamo affermare con certezza che nessuno ha mai messo in discussione l’operato dei dirigenti, dei tecnici e di tutti gli altri dipendenti comunali. Tutelare l’ente, in questo caso, non significa, come fatto passare da Rapinese, preservare l’immagine del Comune, bensì quella dello stesso sindaco, il quale dovrebbe essere in grado di assumersi da solo la responsabilità delle proprie decisioni politiche. Se di critiche ne vengono mosse così tante, forse, è il caso di valutare le motivazioni e le modalità con cui sono state fatte le scelte in questo primo anno di mandato» concludono": 

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