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Cronaca

La comasca Paola Ferrari è stata ritrovata ad Alassio e sta bene

A darne la notizia il fratello Gianfranco

Era a Chiavari, in Liguria e proprio lo scorso 5 luglio si erano perse le sue tracce, doveva prendere il treno per tornare a Como ma di lei non si è saputo più nulla. Parliamo di Paola Ferrari, 58 anni di Como. A dare la comunicazione ufficiale era stata l'Associazione Penelope, spiegando anche che Paola soffre di temporanee perdite di memoria. 

Il ritrovamento

Paola Ferrari è stata ritrovata ad Alassio, la comasca sta bene e ha già abbracciato il fratello Gianfranco. Lui stesso ne ha dato notizia scrivendo una lettera che riportiamo di seguito.

Desidero aggiornarvi e ringraziare per il sostegno alla ricerca di mia sorella Paola Ferrari.
Ieri, 17 luglio c’è stata una svolta e la situazione, che fino a quel momento portava a pensare al peggio, si è risolta felicemente.
Paola e’ ricomparsa ad Alassio e, priva del cellulare funzionante, ha preso contatti facendosi aiutare in uno sportello turistico. Da lì sono stati presi subito contatti con la polizia e sono partito nell’immediato dalla mia abitazione di Schignano, accompagnato da mia moglie.
L’abbiamo trovata in buona salute e serena, pur rammaricata d’aver creato così ampio clamore.

Giorni fa, a Chiavari, dopo un non piacevole scambio coi propri familiari, si era sentita oppressa. La casualità del vecchio cellulare caduto in acqua quel giorno e già mal funzionante, unita ad una forte esigenza di stare da sola, l’ha spinta a fare uno stacco e iniziare un pellegrinaggio in santuari della vicina Francia, facendo il vuoto in se stessa per riempirlo con la preghiera. Ha così vissuto giorni di intensa serenità spirituale, ignara delle ricerche in corso in Liguria.
Questa esigenza molto forte di fare qualcosa per se le ha fatto rinviare di giorno in giorno l’avvertirmi che stava bene.
Se questa mancanza è quantomeno biasimabile, riconosco che non aveva alcun obbligo di rendere conto di personali scelte, soprattutto così profonde per trovare pace nel suo animo ferito.
Ma è bene ciò che finisce bene ed è stato gioioso abbracciarsi fraternamente dopo tanti giorni di preoccupazioni e continui contatti in una catena di ricerca che si era attivata.

Ringrazio la Questura di Como, le forze di Polizia ligure, il programma “chi l’ha visto”, l’associazione Penelope, le testate giornalistiche Liguri, “Ciao Como”, “Qui Como” e ciascuna persona che si è presa a cuore questa ricerca, col passaparola, con la preghiera, con la vicinanza e affetto dimostrata da tantissime persone amiche e da sconosciuti.

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