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Dario Alemanno

Responsabile

Centro storico

Rapinese, il PD e lo scontro quasi fisico con Gaffuri: se la protesta delle mamme diventa una battaglia politica

Il primo vero momento efficace di opposizione allo strapotere del sindaco

Quasi naso contro naso, sguardi torvi e sfidanti e una sequela di insulti (politicamente parlando, s'intende) da ambo le parti. E' stato lo scontro, quasi fisico (basta guardare la video diretta di QuiComo su Facebook), tra il sindaco Alessandro Rapinese, e una delle figure più storiche del PD a livello locale, Luca Gaffuri. Gli animi si sono scaldati non poco in occasione della protesta delle mamme a Palazzo Cernezzi, a margine della conferenza stampa del sindaco sul futuro degli asili nido.

Siamo sinceri: quanto accaduto è stato il primo (e per ora unico) efficace momento di opposizione a Rapinese. Le immagini video non gli fanno onore, o meglio, non fanno onore alla carica che ricopre. Ma a dispetto della gravità dei modi e dei toni in cui è scaduto, sfugge un aspetto fondamentale: Rapinese si è dimostrato coerente con se stesso. Ha solo confermato che lui è esattamente come si è mostrato in tutti questi anni. Non arretra mai di un millimetro e difende strenuamente le sue scelte e convinzioni, trasformando ogni confronto in uno scontro all'ultimo sangue dove il suo oppositore deve uscire sconfitto, con le orecchie basse e la coda tra le gambe. Non è forse proprio questo ciò che gli ha fatto guadagnare l'elezione a sindaco? E' vero, questa volta aveva di fronte mamme e papà preoccupati per il destino degli asili nido, ma tra loro c'erano anche, come detto, avversari politici. Lissi, Legnani e Gaffuri: come sventolare un drappo rosso davanti al toro che dopo avere sbuffato e scalciato si scaglia contro il torero. E così il confronto con i genitori in protesta si è trasformato in uno scontro politico. Rapinese  non ha perso occasione per rinfacciare al PD l'ultima batosta elettorale e quelle precedenti nelle quali la lista di Rapinese è emersa come prima forza politica in città (battuta solo dai partiti in coalizione).

Viene spontaneo chiedersi se queste immagini comprometteranno la sua rielezione. Oggi Rapinese si è probabilmente autodanneggiato ma va detto che mancano ancora tre anni e mezzo alle prossime comunali e che a parte qualche genitore dei nidi, qualche disabile multato in ztl e qualche residente che dovrà parcheggiare lontano da casa, i modi di Rapinese evidentemente piacciono a chi l'ha votato, altrimenti non sarebbe diventato sindaco. Perché in fondo quanto accaduto oggi non può essere una sorpresa per chi  ha seguito la sua ascesa dagli inizi.

Fa bene l'opposizione a marciare su quanto accaduto e fanno bene anche gli avversari di Rapinese, compresi i soloni del giornalismo che si autoproclamano "cani da guardia" del potere (dimenticando però di dire che sono i "cani da compagnia" di un altro potere, quello economico). Ma ricordiamoci tutti che lo scontro è il pane quotidiano di Rapinese, il suo marchio di fabbrica, il terreno su cui si muove meglio e ogni disputa e sfida lo motiva sempre di più. Non ci sarà sempre un'occasione così ghiotta per le forze di opposizione, toccherà darsi da fare anche in altri modi se si vuole incrinare lo strapotere di Rapinese ed evitare che al prossimo giro rimetta ancora tutti i partiti tra i banchi della minoranza. Non ci saranno sempre le mamme e i bambini a fare l'opposizione al posto loro.

Rapinese, il PD e lo scontro quasi fisico con Gaffuri: se la protesta delle mamme diventa una battaglia politica

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