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Maurizio Pratelli

Collaboratore

L'Aida e la distanza della politica dalla bellezza

Luci e ombre di una città che sa essere meravigliosa

La tempesta in arrivo, che ancora una volta ha voluto dire la sua, non ha concesso all'Aida di andare in scena all'aperto in Arena. Tuttavia, il maltempo non ha impedito, anche in un bollente Teatro Sociale, di offrire - alla terza e ultima serata dedicata al progetto 200.com -  emozioni davvero incredibili. Non occorre essere melomani per cogliere tutta la bellezza offerta ieri dall'Aida di Verdi, probabilmente il momento più alto e coinvolgente del Festival Como Città della Musica. In platea e sul palco si è vista una bellissima città, capace di partecipare a un'Aida che ha coinvolto tutti: orchestra, cantanti, coro, ballerini, pubblico. In una visione registica dell'opera verdiana sempre più sospesa nel tempo e nello spazio, in un fluire tra passato mitico e futuro postmoderno.

aida 3

In questa bolla senza tempo si è però consumato l'enorme distacco che esiste tra la forza di una città che ancora crede nelle sue energie positive e quella dilaniata dalle eterne promesse di una politica che affoga nel suo stagno autoreferenziale. Tutta la bellezza dell'Aida rimane un magico lampo tristemente lontano dal sordo tuono offerto dalla politica, incapace da sempre di esserne partecipe, sia come traino, sia come spettatore: semplicemente assente. Più che rabbia, si prova desolazione. Quel sentimento che ti avvolge quando sei rapito da qualcosa di grande che rimane però emarginato. Quasi da sembrare non figlio della stessa città che l'ha partorito.

aida 2 mp

Libertà è partecipazione, cantava l'immenso Giorgio Gaber. E partecipare non vuol solo dire essere presenti fisicamente ma, anche e soprattutto, intellettualmente. Perché il compito principale della politica, almeno in campo culturale, dovrebbe essere quello di sostenere le operazioni virtuose della città e non quello, oggi come ieri, di tentare solitari voli pindarici senza una minima idea di cosa voglia dire proporre uno spettacolo artistico capace di andare oltre il puro intrattenimento estivo. L'Aida di ieri è stato tutto questo: visione, programmazione, lavoro, esperienza, condivisione. Verrebbe da chiedere alla politica di rilasciare tutti i prigionieri di questa città. Se non altro, per amore di Aida. 

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