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Lago di Como, dall'altra parte del bancone, parlano i baristi: "Le richieste assurde dei clienti"

Dopo il caso del toast tagliato in due per 2 euro scoppia la polemica

La vicenda del toast tagliato in due che ha visto protagonista un bar dell'Alto Lago a Gera Lario sta facendo il giro d'Italia. Va detto, per onestà, che il titolare del bar non si è nascosto dietro a un dito e ha spiegato chiaramente che a suo avviso se un cliente chiede di fare due porzioni di un toast si devono usare due piattini, due tovaglioli e "andare al tavolo impegnando due mani." Le richieste supplementari hanno un costo. Piaccia o meno questa la sua versione dei fatti. Dopo la segnalazione su QuiComo e su moltissime testate locali e nazionali il pubblico del web si è schierato in due: chi dalla parte del gestore, chi da quella del consumatore. Perché è vero che pagare due euro per tagliare un toast in due può sembrare una "follia" ma è anche vero che a volte le richieste dei clienti sono davvero assurde. Ce ne hanno raccontate tante nei commenti e scrivendoci le molte persone che sul lago di Como lavorano nella ristorazione.

Le strane richieste al bar

Ci sono persone che si siedono in 6 a tavolino e poi solo in due prendono una bottiglietta d'acqua o un caffè rimanendo seduti per ore, in alta stagione. C'è anche chi ordina da bere e quatto quatto dallo zaino tira fuori un panino fatto in casa e se lo mangia tipo Fantozzi quando faceva la dieta dal dottor Birkermaier. Se il toast diviso in due desta scalpore, allora la pizza margherita divisa in 3 dovrebbe scivolare via liscia, quantomeno perché almeno nei ristoranti il coperto si paga sempre. 

Ci raccontano poi di chi prende una bibita da 3 euro e chiede di ricaricare il telefonino per ore che, come spiega un nostro lettore che fa il cameriere a Como, è vero che è un favore che si può fare tranquillamente se non fosse che in una giornata le persone che lo chiedono sono almeno 20 o 30 e in alcuni giorni c'è anche la coda per chi vuole ricaricare il cellulare. C'è poi chi si fa tagliare a metà il croissant della colazione. E se dietro al costo del taglio a metà del toast ci fosse anche un po' di esasperazione per le richieste assurde di chi va al bar (oltre che il già citato costo del tovagliolo e del piattino)? 

Abbiamo anche testimonianze, sempre dal Comasco, di feste di compleanno al bar dove la torta la si portava da casa (pretendendo piattini e forchette a costo zero) e gente che chiedeva di dividere i così detti menu' a prezzo fisso del mezzogiorno, portando rigorosamente l'acqua da casa. Non apriamo poi il capitolo delle prenotazioni perché è un altro vaso di pandora: disdette all'ultimo (anche di tavolate di 20 persone) a seconda delle condizioni meteo (pur essendo il locale al coperto), per non parlare di chi vuole spacciare per bambini con l'appetito di un uccellino adolescenti di un metro e ottanta affamati come lupi. Insomma, a prescindere dall'ormai nazionale caso del toast tagliato in due, bisogna anche mettersi qualche volta dall'altra parte del bancone. 

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