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Bar e ristoranti, ecco le regole per riaprire il 18 maggio

Due metri tra un tavolo e l'altro, autocertificazione per le famiglie

In queste settimane se ne sono viste di tutti i colori. Dai primi rendering si è passati poi ai filmati con tanto di simulazione con i clienti che ci indicavano come saremmo tornati al ristorante o al bar. Molte barriere in plexiglas e situazioni grottesche al limite spesso del ridicolo. Di sicuro si sono viste ipotesi che se da un lato  garantivano dei mini bunker, dall'altro erano il miglior dissuasore alla voglia di ritornare al ristorante, dove tutti andiamo non per fame ma soprattutto per il piacere di stare insieme mangiando qualche buon piatto.

Dopo giorni di fantasie e distopie, oggi sono arrivate le prime vere indicazione e non è che facciano comunque sognare gestori e clienti.  Quattro metri quadrati per ogni cliente e due metri tra un tavolo e l’altro. È la regola ferrea, i numeri attorno ai quali ruota la ripartenza di bar e ristoranti. Ma anche quelli intorno ai quali in molti a queste condizioni non potranno riaprire. A stabilirlo sono stati i tecnici dell’Inail e gli scienziati dell’Istituto superiore di sanità che, all'interno del Comitato tecnico-scientifico, hanno dettato le linee guida per la riapertura dei pubblici esercizi attesa anche in città dal 18 maggio. Della questione ne abbiamo parlato in diretta sulla nostra pagina Facebook con Davide De Ascentis del Krudo di piazza Volta a Como. 

Per capire quindi quante persone potranno sedersi ai tavoli bisognerà dunque dividere la superficie interna del locale per i quattro metri quadrati destinati a ciascun cliente, con la libertà di adottare pareti divisorie. La questione del distanziamento fisico assume un aspetto di grande complessità, perché ovviamente non è possibile sedere a tavola con la mascherina, che andrà invece indissatra in fila, alla cassa o quando si muoveranno per andare al bagno. Al momento del conto si raccomanda ancora di privilegiare i pagamenti elettronici, mentre le casse, ove possibile, saranno protette da una barriera in plexiglass.

Tra le indicazioni, oltre a prevedere il ricambio d'aria naturale e la ventilazione dei locali, norma da allargare ovviamente anche ai servizi igienici, viene ovviamente ribadita l'ovvia regola di privilegiare l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi. Al termine di ogni servizio al tavolo andranno poi previste tutte le consuete misure di igienizzazione rispetto alle superfici evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati.

Ed ecco una novità che altro non è che uno degli elementi che ha contraddistinto questa stagione: appena il ministero dell’Interno Luciana Lamorgese darà il via libera, sembra che le famiglie potranno presentarsi con una autocertificazione che attesti la parentela, così da sollevare i ristoratori da ogni responsabilità. Il modulo consentirà di allestire tavoli più piccoli risparmiando spazio. Il servizio a buffet non sarà possibile, i menu cartacei spariranno e i piatti del giorno saranno scritti su lavagne o su fogli monouso. 

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