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Como, la città dove il cancello anti senzatetto diventa realtà

Approvata la variazione di bilancio: l'inferriata verrà messa in prossimità dei portici dell'ex chiesa di San Francesco

Cancello anti senzatetto. Così viene chiamato oramai da giorni, da quando la sera del 9 giugno scorso il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha confermato la volontà di voler installare un cancello all'ex chiesa di San Francesco, proprietà comunale.

La notizia ha subito suscitato vive proteste di Como Accoglie che ha condannato duramente questa decisione "di una disumanità agghiacciante", ma ieri sera 12 giugno la lista Rapinese Sindaco ha approvato l'ultima variazione di bilancio e quindi l'inferriata verrà installata. 

Contrari tutti gli altri gruppi che hanno criticato la decisione concordi sul fatto che non sarà un cancello a risolvere il problema dei senzatetto e che in questo modo è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Chi non ha una casa andrà a dormire in altri spazi di Como e allora, ribadisce il consigliere del Pd Stefano Legnani, "cosa facciamo, chiudiamo tutto?".

Una riflessione

In merito al cancello ci scrive Silvia che, in passato, ha dormito anche sotto i portici di San Francesco ma oggi fortunatamente ha trovato una soluzione più stabile e dignitosa: 

"Questa, ci scrive, non è la soluzione giusta perché i senzatetto andranno da un'altra parte. La soluzione è trovare un edificio come dormitorio così nessuno dorme più in strada, che poi dormire è un parolone. Io che ci sono stata in strada vi dico che non è facile, soprattutto quando si viene cacciati da dove si dorme e bisogna cercare un altro posto quando invece vorresti solo metterti a dormire. Emergenza freddo non era un hotel a 5 stelle ma ogni sera potevo lavarmi e dormivo in un letto caldo e pulito. I senzatetto desiderano solo un posto tranquillo dove riposare senza essere disturbati o criticati". 

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