rotate-mobile
Attualità

L' 'assurdo' progetto della neve artificiale in una stazione sciistica abbandonata del Lago di Como diventa un caso mondiale

Ne hanno parlato il Telegraph e molti giornali stranieri

"Il progetto “assurdo” per reintrodurre la neve in una stazione sciistica abbandonata del Lago di Como" così ieri 9 novembre titolava il noto quotidiano inglese The Telegraph. Il caso del Monte San Primo sta varcando i confini del lago e d'Italia e arriva in Europa e oltre, dove molti quotidiani hanno poi ripreso la notizia. Un tam tam che, in sintesi, racconta le vicende di questa montagna affacciata sul lago di Como, tanto caro ai turisti di tutto il mondo. "Gli attivisti ambientali, scrivono dall'Inghilterra, hanno criticato il piano da 5 milioni di euro per reinventare una stazione sciistica abbandonata utilizzando la neve artificiale". 

Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi e il coordinamento Salviamo il Monte San Primo si battono da tempo per evitare che questo progetto venga realizzato: "Non è tanto il lato economico ma quello della realizzazione di un progetto che non preserva l'ambiente dal punto di vista naturalistico ma, al contrario, porterebbe a una ulteriore cementificazione. Continuiamo a trovare il progetto totalmente assurdo, per la parte che riguarda l'impianto di innevamento artificiale, per i tapis roulant, per l'eventuale skilift e per il parcheggio, con quest'ultimo che non farà altro che
incentivare il traffico veicolare delle auto private che già oggi intasano le strade del Triangolo Lariano la domenica!. E no anche alle altre opere connesse e rischiano di aumentare il consumo di suolo". I giornali inglesi e di tutto il mondo quindi hanno aperto gli occhi sulla vicenda e anche se nessuno si è esposto in maniera radicale, dai "toni" utilizzati sembrerebbe proprio che siano simpatizzanti degli ambientalisti per preservare le montagne sopra il loro tanto amato Como Lake. C'è però anche qualche rivista di settore inglese, Snow Brains, che spiega la posizione di chi il progetto lo sostiene: 

"I progressi tecnologici nell’innevamento artificiale, scrivono, potrebbero fare una grande differenza per località come Monte San Primo. TechnoAlpin, ad esempio, ora dispone di cannoni da neve in grado di produrre neve a temperature superiori allo zero. Tuttavia, se la spesa – sia monetaria che energetica – sia giustificata al giorno d’oggi è un punto completamente separato. Potrebbe però portare la rinascita tanto necessaria a un’area che non aveva visto molto turismo negli ultimi decenni. L'importanza del comprensorio sciistico è diminuita rispetto al suo periodo di massimo splendore negli anni '50 e '60 e gli operatori del settore alberghiero accolgono con favore l'investimento nell'area da parte del governo".

Certamente che il caso sia diventato di dominio mondiale è un punto a favore del coordinamento e di chi non approva questo progetto. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L' 'assurdo' progetto della neve artificiale in una stazione sciistica abbandonata del Lago di Como diventa un caso mondiale

QuiComo è in caricamento