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Centro storico Via Lambertenghi, 3

Como, fallimento ristorante Pane e Tulipani: indagati gli ex gestori

Nei guai i vecchi gestori del locale di via Lambertenghi: avrebbero incaricato due tunisini di sottrarre documenti relativi alla società fallita il 18 ottobre

Da un controllo di un'auto in uscita dal centro di Como a un'inchiesta con l'ipotesi di bancarotta documentale: sono le novità relative al fallimento della società che gestiva il noto ristorante della città murata Pane e Tulipani, di via Lambertenghi. La notizia è riportata dal quotidiano Il Giorno.

Si tratta degli ex gestori del noto locale, mentre da aprile 2018 l'attività è stata ceduta a una società milanese che, è bene precisarlo, risulta completamente estranea alla vicenda e continua a portare avanti il lavoro di ristorazione negli spazi della città murata. Circa dieci giorni fa una pattuglia della Guardia di Finanza ha controllato un'auto con a bordo due tunisini rinvenendo documentazione amministrativa relativa alla società che gestiva il locale, fallita quattro giorni prima, il 18 ottobre 2018. Per il ritrovamente sull'auto di quei documenti, come scrive il Giorno, il sostituto procuratore  Pasquale Addesso ha iscritto sul registro degli indagati i due precedenti gestori del locale, le due figure di riferimento della società dichiarata fallita dal Tribunale di Como il 18 ottobre scorso.

Secondo quanto sarebbe emerso dai primi accertamenti, i due tunisini sarebbero stati incaricati da uno dei due ex gestori di prelevare e portare via quei documenti: l'ipotesi della Procura, riferita dal quotidiano, è che quella documentazione sottoposta a sequestro probatorio fosse destinata alla distruzione o comunque a essere sottratta a eventuali indagini, conseguenti la dichiarazione di fallimento. La Procura ha quindi messo preventivamente sotto sequestro due locali in via Bonanomi e i documenti in essi contenuti, rimasti nella disponibilità degli ex gestori del ristorante.

Il sequestro è in attesa di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari di Como, che ha dieci giorni di tempo per decidere. Nel frattempo, locali sequestrati e documentazione sono stati affidati al curatore fallimentare nominato dal Tribunale il 18 ottobre. I documenti sequestrati dovranno ora essere analizzati per ricostruire la gestione della società fallita e capire i motivi del dissesto.

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